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Nell’anniversario della scomparsa di Augusto Boal e di Paulo Freire

Il 2 maggio 2009 moriva Augusto Boal; il 2 maggio 1997 moriva di Paulo Freire. Li ricordiamo ancora una volta come due illustri figure della nonviolenza, due indimenticabili militanti per la liberazione dell’umanita’.
Ancora una volta esprimiamo lab nostra gratitudine per la loro azione, la loro testimonianza, il loro appello.
Augusto Boal e’ stato il drammaturgo creatore del “teatro dell’oppresso”; e’ deceduto il 2 maggio del 2009 a Rio de Janeiro, dove era nato nel 1931.
Paulo Freire e’ stato uno dei piu’ grandi educatori del XX secolo, promotore del movimento di cultura popolare e della pedagogia della liberazione; era nato a Recife nel 1921 ed e’ deceduto il 2 maggio del 1997 a Sao Paulo.
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Una minima notizia su Augusto Boal
Augusto Boal (Rio de Janeiro, 1931-2009), intellettuale ed attivista per i diritti umani di tutti gli esseri umani, con la sua vasta e preziosa opera teatrale, artistica, educativa, ed in particolare con la geniale pratica del “teatro dell’oppresso”, ha elaborato e sperimentato strumenti formativi ed operativi di enorme utilita’ per tutti coloro che lottano contro la menzogna e la violenza.
Tra le opere di Augusto Boal: Il teatro degli oppressi. Teoria e tecnica del teatro, La Meridiana, Molfetta 2011; Il poliziotto e la maschera, La Meridiana, Molfetta 1993; L’arcobaleno del desiderio, La Meridiana, Molfetta, 1994; Dal desiderio alla legge. Manuale del teatro di cittadinanza, La Meridiana, Molfetta 2002.
Tra le opere su Augusto Boal: Guglielmo Schinina’, Storia critica del Teatro dell’Oppresso, La Meridiana, Molfetta 1998; Alessandra Gigli, Alessandro Tolomelli, Alessandro Zanchettin, Il teatro dell’oppresso in educazione, Carocci, Roma 2008.
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Una minima notizia su Paulo Freire
Paulo Freire e’ nato a Recife (Brasile) nel 1921; nel 1961 ha fondato il Movimento di cultura popolare, cominciando ad elaborare ed applicare il metodo di alfabetizzazione legato al suo nome; nel 1964 dopo il colpo di stato militare e’ imprigionato; successivamente e’ costretto all’esilio; tra i massimi esperti di problematiche educative (con particolar riferimento al Sud del mondo), ha continuato la ricerca e l’attivita’ di alfabetizzazione in varie parti del pianeta; e’ deceduto nel 1997.
Tra le opere di Paulo Freire: La pedagogia degli oppressi, Mondadori, Milano 1980; L’educazione come pratica della liberta’, Mondadori, Milano 1977; Pedagogia in cammino, Mondadori, Milano 1979. Cfr. anche il libro-intervista a cura di Edson Passetti, Conversazioni con Paulo Freire, Eleuthera, Milano 1996.
Tra le opere su Paulo Freire: Moacir Gadotti, Leggendo Paulo Freire, Sei, Torino 1995; Leandro Rossi, Paulo Freire profeta di liberazione, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi 1998. Per un rapido avvio alla conoscenza cfr. anche Stefano Del Grande (a cura di), Memorabilia: Paulo Freire, fascicolo monografico del “Notiziario Cdp” n. 161, gennaio-febbraio 1999, Centro di documentazione di Pistoia.
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Nel ricordo e alla scuola di Augusto Boal e di Paulo Freire continuiamo nell’impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa di quest’unico mondo vivente casa comune dell’umanita’ intera.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’ dalla catastrofe.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta comune per la comune salvezza dell’umanita’ intera.
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E qui e adesso ancora una volta rinnoviamo l’appello ad insorgere nonviolentemente per salvare tutte le vite, per opporsi a tutte le violenze.
Ad opporsi al maschilismo, e nulla e’ piu’ importante, piu’ necessario, piu’ urgente che opporsi al maschilismo – all’ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche’ la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e’ la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l’umanita’ in due e nega piena dignita’ e uguaglianza di diritti a meta’ del genere umano e cosi’ disumanizza l’umanita’ intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo’ sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l’umanita’; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l’umanita’ puo’ essere libera e solidale.
Ad opporsi al razzismo, alla schiavitu’, all’apartheid. E quindi che qui ed ora occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro; e quindi che qui ed ora occorre abolire la schiavitu’ in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio “una persona, un voto”; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e’ privato di fondamentali diritti non e’ piu’ una democrazia; e quindi che qui ed ora occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita’ costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani; e quindi che qui ed ora occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza: poiche’ compito delle forze dell’ordine e’ proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e’ la piu’ importante risorsa di cui hanno bisogno.
Ad opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. E quindi che qui ed ora occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita’ di armi e’ il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell’umanita’ intera; e quindi che qui ed ora occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e’ uccidere; e quindi che qui ed ora occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell’umanita’ e dell’intero mondo vivente.
Ad opporsi alla distruzione di quest’unico mondo vivente che e’ la sola casa comune dell’umanita’ intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l’intera biosfera.
Ripetiamolo una volta ancora: ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’; salvare le vite e’ il primo dovere.

Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

Viterbo, 2 maggio 2021

Mittente: “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com

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