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“E’ finito il secolo democratico, il secolo del numero, della quantità, della maggioranza, comincia un secolo aristocratico, lo Stato di tutti tornerà ad essere lo stato di pochi”???

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di Giancarla Codrignani, politologa, giornalista, già docente e parlamentare

Tutti i media danno per scontato che il prossimo Parlamento Europeo, anche non volendo, dovrà mantenere gli equilibri (tradotto: salvare la democrazia) tra due schieramenti: la destra/destra che deve fare i conti con i nazionalisti e reazionari anche estremi e la sinistra-ragionevole che i conti li farà con chi ci sta a battere lo schieramento di destra, quindi anche i moderati e i liberali non fascisti. Per incoraggiare i votanti, cito un intervento di Mussolini del marzo 1922 “è finito il secolo democratico, il secolo del numero, della quantità, della maggioranza. Comincia un secolo aristocratico: lo Stato di tutti tornerà ad essere lo stato di pochi. Pochi ed eletti” (Ezio Mauro). Dopo restò il regime e la libertà scomparve. E con lei la giustizia e l’opposizione. ****** Giovanni Toti resta in carica a Genova dopo un mese da quando è ai domiciliari per intervento della magistratura. Ha la maggioranza per respingere la mozione di sfiducia. ****** In margine alla elettoralistica visita al gigante (di statura) presidente albanese che naturalmente sarà socialista ma nega la presenza della mafia: c’era l’on. Riccardo Magi (+Europa) che è stato strattonato dalla polizia albanese. Scuse albanesi e/o italiche? ****** I principi di sempre li aveva detti Mattarella per il 2 giugno (di 78 anni fa): “impegnarci per la pace, perseguire libertà e democrazia, rifiutando baratti insidiosi: sicurezza a detrimento dei diritti, assenza di conflitti aggressivi in cambio di sottomissione, ordine attraverso paura e repressione, prosperità economica in cambio di sudditanza”. ****** Mattarella è avvertito: se le elezioni premiano il governo in carica, il premierato consentirà la sopraffazione dei principi. Infatti all’accusa insipiente del sen. Borghi che a sostegno del nazionalismo italico ha chiesto le dimissioni del Presidente della Repubblica europeista sono seguite le scuse obbligate, ma Meloni è stata rassicurata dalla composizione della vertenza, senza rendere omaggio a Mattarella. ****** Parlamento Europeo rinnovato, ma non dimentichiamo che il Pil europeo è al 18%, mentre gli Usa al 26 e la Cina è in crescita progressiva. Restano: la dipendenza energetica, la mancanza delle “terre rare”, i rischi ambientali, il recupero dell’IA e della tecnologia ulteriore, la mancanza di soldi e volontà politica per le energie rinnovabili e la conservazione ambientale. Ma anche la mancanza di una legge fiscale unitaria. ****** In Italia restano i problemi di prima, indicati dal Governatore della Banca d’Italia nella relazione di fine maggio: stasi della produttività del lavoro, salari fermi, necessità e regole dell’immigrazione, tasso di occupazione in crescita anche se inferiore di 8 punti alla media europea, il debito più alto di tutti i 27, la povertà assoluta di quasi il 10% della popolazione ****** Orban leader pacifista! Da settimane condanna l’Ucraina e segue Putin: ha organizzato una grande “marcia della pace” con decine di migliaia di partecipanti. Chiede se “vogliono rinunciare alla pace per morire per l’Ucraina”, “versare sangue ungherese?”, ”non andremo in guerra e non moriremo per gli altri in terra straniera”. L’Ungheria deve restare “un’isola di pace”. MONITO AI PACIFISTI: se non ci sono contenuti e proposte, “dire la parola pace” son buoni tutti. ****** Nel 2023 sono stati bruciati 3,7 milioni di alberi: in superfice quanto l’intera Svizzera. ****** Liceo (classico) Visconti di Roma: un prof verifica un cartello sulla porta dell’aula: una lista di maschi che mettono in mostra le loro qualità virili con i nomi delle conquiste (o bacio o rapporto) di compagne. Davvero serve l’ora di educazione sentimentale? ****** Piace alla destra che il papa in occasione degli Stati Generali della natalità abbia messo sullo stesso piano le armi e i contraccettivi come strumenti di morte. Si tratta di un accostamento “pesante”. Ma nessuno può pensare che il papa sia abortista, quello che conta è l’analogia con mitra, cannoni e droni. ****** Notizia bella due volte: in Messico ha vinto la sinistra e la presidenza è femmina. Qualcuno vada a intervistarla per sapere come ha fatto…. ****** Notizia quasi bella: dimostra che l’Africa è come noi. In Nigeria sciopero generale a oltranza per chiedere il nuovo salario minimo. Se i paesi africani si trovano in guerra, soffrono come gli ucraini, ma sono ignorati. ****** In Birmania Myanmar è guerra aperta tra la resistenza civile e il governo militare che sta causando centinaia di vittime e manda aerei a bombardare i villaggi più ostili. Silenzio di Stoltenberg che vorrebbe portare la Nato da quelle parti, visti i contatti con Giappone e Corea… ****** L’Ucraina è presente con i servizi segreti e in forza in Sudan e in Siria: come Putin, in Africa anche Zielinsky? ****** In India Modi, il presidente induista ha vinto, ma non come si aspettavano i sondaggi. Straordinario il metodo elettorale di un paese che è un continente da un miliardo e mezzo di abitanti: dura 44 giorni. La percentuale dei votanti ha superato il 60%. ****** Anche in Sudafrica il partito storico, l’ANC di Mandela non ha più la maggioranza e dovrà negoziare, anche se non sembra facile trovare leader compatibili. ****** Corea del Sud e Corea del Nord avevano stipulato nel 2018 un patto militare (in fondo desidererebbero sempre riunificarsi). La Corea del Sud ha deciso di romperlo dopo l’arrivo da parte di Pyongyang di palloni pieni di spazzatura ed escrementi umani…..Il Nord ha smesso chiedendo che da Seul non mandino volantini di propaganda…. Comunque meglio le palle di cacca che i droni… ****** In Argentina sono passati sei mesi della presidenza Milei e non è stata approvata neppure una legge. Infatti governa solo per decreti…. ****** Ricostruire Kiev (290 mld), ma anche ricostruire Gaza: almeno 50 mld, per lavori che anche qui dureranno anni e non risarciranno i dolori per i cari che sono morti, la perdita delle case e di quel che contengono non solo materiale (ne usciranno giovani radicali). Sicuramente la ‘ndrangheta è già sui due posti…. ****** Il peggio: i diritti dei bambini. Il rapporto Unicef constata un miliardo di bambini nel mondo – uno su due – vittime di violenza. La coscienza comune si sente soddisfatta accusando il grande scandalo degli abusi della chiesa, certamente colpevole senza fare questione di numeri. Ma la violazione dell’infanzia e il danno del tanto sfruttamento sono reati rimasti clandestini dentro le famiglie e l’ipocrisia di società che non vogliono indagare.   APPROFONDIMENTO   «Far sì che l’iniquità diminuisca» in campo economico e finanziario: lo ha ripetuto per ben due volte Papa Francesco rivolgendosi ai partecipanti ai Dialoghi per una finanza integralmente sostenibile (Fondazione Centesimus Annus). “Ho letto con interesse i risultati del lavoro che avete svolto in questi due anni, per avviare un dialogo tra finanza, umanesimo e religione: non è facile. Avete scelto di iniziare questi “Dialoghi” con esponenti del sistema finanzia- rio italiano. Un’economista mi ha detto una volta: dialogo fra economia e filosofia, religione e umanesimo è possibile. Dialogo fra finanza, teologia e umanesimo, invece, molto difficile. È curioso questo! Un sistema, questo finanziario italiano, che ha alle spalle una storia antica, nella quale, ad esempio, i “Monti di Pietà” furono un grande sprone ad aiutare i più poveri senza cadere in logiche assistenzialistiche, e favorirono prestiti per permettere al- le persone di poter lavorare e, attraverso la propria attività, ritrovare la giusta dignità. In effetti, «aiutare i poveri con il denaro dev’esse- re sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro» (Lett. enc. Laudato si’, 128). Mi ha colpito anche l’obiettivo primario che vi siete dati, ovvero quello di ragionare insieme agli alti vertici del mondo della finanza sulla possibilità che l’impegno di fare-bene e quello di fare-il-bene possano andare di pari passo. In altre parole, vi siete dati un compito nobile: coniugare l’efficacia e l’efficienza con la sostenibilità integrale, l’inclusione e l’etica. Voi dite giustamente che il vostro convincimento è che il magistero sociale della Chiesa possa rappresentare una bussola. Perché questo effettivamente accada, è necessario non fermarsi al momento esortativo, ma essere capaci di guardare al funzionamento della finanza, per denunciare i punti deboli e immaginare correttivi concreti. Vorrei fare un esempio. Nel cosiddetto siglo de oro — il XVI secolo — in Spagna il commercio della lana era un mercato fiorente che muoveva grandi capitali economici. I teologi spagnoli di quel tempo si misero a dissertare su quel tipo di commercio e diedero valutazioni etiche che mutarono con il cambiamento del contesto storico. Infatti, la guerra nelle Fiandre fece sì che quanti lavoravano direttamente nell’allevamento e nella tosatura non ricevessero più un pagamento adeguato al loro lavoro, e allora costoro denunciarono quel sistema finanziario mostrandone i punti deboli e chiedendo maggiore equità. I teologi spagnoli poterono intervenire perché conoscevano quel processo di lavoro, e quindi non si limitarono a dire: “bisogna cercare il bene comune”, ma spiegarono cosa non andava e chiesero precise azioni di cambiamento. Per il bene comune, si capisce. Voi conoscete i processi finanziari, e questo è il vostro grande pregio, ma nello stesso tempo è anche una grande responsabilità. A voi spetta capire come far sì che l’iniquità diminuisca: lo ripeto, che l’iniquità diminuisca. Perché «una riforma finanziaria che non ignori l’etica richiederebbe un vigoroso cambio di atteggiamento da parte dei dirigenti politici […]. Il denaro deve servire e non governare!» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 58). Ho sentito una volta un critico politico che diceva: “In questo Paese si governa dalle tasche”: è brutto! Voi avete lavorato su tre piani: il pensiero, la concretezza e la valorizzazione del bene. Sono d’accordo che è necessario non perdere mai di vista la concretezza, perché in gioco vi è la sorte dei più poveri, delle persone che faticano a trovare i mezzi per una vita dignitosa. Il lavoro che avete fatto a Milano è incoraggiante, e forse potrebbe essere buona cosa estenderlo anche ad altri centri finanziari, promuovendo un modello di Dialogo che si dif- fonde e genera un cambio di paradigma. Infatti il paradigma tecnocratico resta dominante; c’è bisogno di una nuova cultura, capace di dare spazio a un’etica adeguatamente solida, a una cultura e a una spiritualità (cfr Lett. enc. Laudato si’, 105). Vi ringrazio per il lavoro che avete fatto e che state facendo”.
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