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“La libertà è come l’aria; ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

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newsletter del 14 luglio 2024 di Giancarla Codrignani, politologa, giornalista, già docente e parlamentare
La Francia ha detto NO alla destra. Diciamo grazie a Macron? era necessario togliere illusioni a mme. Le Pen che si vedeva al governo, invece si torna al Parlamento. Farà certamente bene all’Europa, anche se la sinistra continuerà a non capire che divisa non vincerà mai. ****** Senza esaltarsi. Le Pen resta il primo partito di Francia e ha circa 50 posti in Parlamento in più: ****** Soprattutto quando non ci accorgiamo della qualità del rischio. Mussolini nel 1923 diceva: “IL fascismo è la dittatura della piazza sorta in contrapposizione al Parlamento”. Il progetto Meloni del Premierato è quella roba lì. ****** C’è chi vuole mettere a rischio la vita dei bimbi. E’ Claudio Borghi della Lega il demente che vuole eliminare la vaccinazioni. E’ una notizia, anche se non ci saranno seguiti ma ha presentato la proposta. Potrei metterla tra le vignette, ma ci rinuncio: non mi viene da ridere pensando alle epidemie di morbillo o della straziante “tosse cattiva”. ****** Rinviata l’istituzione dei nuovi tribunali “per le persone, le famiglie, i minori”. L’uso opportunistico del pnrr porta a danni in un settore in cui è importante la giustizia dovuta a chi non può gestire i propri interessi e si raccomanda alle istituzioni. Attualmente un settore così importante è in crisi. ****** Un terzo dei Comuni italiani non ha una biblioteca, soprattutto Abruzzo, Molise, Calabria, Basilicata. Al Nord si legge il doppio che al Sud. ****** I vecchi carrozzoni fanno comodo a tutti. Perché i precedenti governi non li hanno smantellati? Renato Brunetta rivitalizza (di posti) l’inutile Cnel. ****** Il G7 è luogo importante: non c’è stato solo la grande (?) accoglienza pugliese. Il G7 della scienza si è svolto a Bologna allo straordinario Tecnopolo, quello di uno dei quattro supercomputer mondiali che controlla il meteo europeo. I bolognesi così provinciali che non se ne sono accorti. ****** “Il senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi di non sentire mai”. Sulla certezza del diritto sappiamo anche senza richiami che la giustia civile media ha una durata di 675 giorni, mentre quella penale di 498 (media europea 237). Su citazione dell’inaugurazione anno giudiziario il Consiglio nazionale forense. ****** “Alleanza che fa paura”: grido d’allarme della Procura di Roma: il patto di sangue tra mafia-capitale e terroristi neri per spartirsi Roma”. Lo speaker ride e tutti i viaggiatori si danno di gomito. ****** Il governo del “made in Italy” non usa macchine Fiat o italiane per le auto blu di uso governativo. ****** Gian Carlo Caselli elenca le tare della nostra giustizia: discrezionalità della Pubblica Amministrazione, minimizzazione dei controlli, cancellazione abuso d’ufficio e traffico di influenze, nessuna riforma del conflitto di interessi, intercettazioni ostacolate. Inoltre la minaccia della separazione delle carriere segna la fine dell’indipendenza della magistratura, grave il bavaglio a informazione e magistratura, premierato padrone sul Capo dello Stato e, a cascata, del Csm e della Consulta. ****** Immigrazione: i carabinieri scoprono a Alba (Piemonte) un tugurio per immigrati: proprietario un medico stimato che affitta per 500 euro a brandina a 17 stagionali…. ****** “Scienza in rete” mette in guardia dalle sponsorizzazioni ai progetti green: rischio operazioni di riciclaggio… ****** Nessuna meraviglia che Caselli suggerisca Calamandrei: “la libertà è come l’aria; ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per 20 anni e che io auguro a voi di non sentire mai”. ****** Kiev: aspettiamo le elezioni Usa. Intanto la Nato aiuta l’Ucraina a non perdere, ma non riuscirà a farla vincere: intanto sempre più morti, distruzioni (da ricostruire), impoverimento (distrutta anche l’elelttricità) “si stabilizza la linea del fronte”. Nel 2024 d.C.? ****** Orban è andato da Putin: lo scandalo! Lo vogliamo dire che avrebbe fatto comodo a tutti (ma adesso esagera con la Cina)? ****** In Argentina: manifestazioni contro i nuovi licenziamenti e per la liberazione degli arrestati seguiti alla legge “Ley Bases per la libertà degli argentini” che costa lacrime e sangue che si è consegnato alla destra estrema di Milei, quello che fece campagna elettorale con una sega elettrica. Da ultimo ha smantellato il “Ministero delle donne, dei generi e della diversità” cancellando tutti i servizi e licenzando il personale della Segreteria contro la violenza di genere. ****** A Teheran il ballottaggio ha visto la vittoria del moderato. Tutti a dire che non serve che gli ayatollah lo condizioneranno: Ma non sarà mica che era meglio un fanatico? ****** A Gaza c’è una parrocchia cattolica aperta: i bimbi giocano tra le bombe. Tutte le sere papa Francesco gli telefona. ****** Israele viene sgridata un po’ da tutti, ma continua a devastare Gaza e a favorire nuovi coloni: dovremo trattare partendo dalla israelizzazione dell’intera Palestina? Il quotidiano Haaretz continua a condannare le mostruosità di Netanyahu e paventa il discredito internazionale su Israele, la cui democrazia non può sopportare oltre. Ma ai palestinesi non giova il consenso dei pacifisti europei che non impegnano i loro governi (solo Spagna, Norvegia e Irlanda hanno riconosciuto la Palestina. ****** La Fao ha segnalato i paesi a rischio “fame” a causa di guerra o violenze organizzate: Chad, Berkina Faso, Mali, Rep. Dem. Congo, Etiopia, Haiti, Niger, Palestina, Somalia, Sud Sudan, e Yemen. ******  VIGNETTA “Si avvertono i signori passeggeri di allacciare le cinture. Abbiamo iniziato la discesa di arrivo a Milano all’aeroporto Berlusconi”. Lo speaker ride e i passeggeri si danno di gomito. ****** UNA BOCCATA DI OSSIGENO per non deprimerci troppo: Alessandro Bergonzoni (su Robinson) gioca con il femminismo: “Fui naso e nassi, fui dita e dissi, mano e missi, sole e cossi, visto e vissi, fui cane e morsi, omo e omisi, Fui acqua e fui donna E sorsi. ****** APPROFONDIMENTO  Paola Furlan storica responsabile dell’Archivio del Comune di Bologna racconta come 110 anni fa fu eletto sindaco il socialista Francesco Zanardi che, quando il Consiglio proclamò la sua nomina “in nome del re”, una voce si alzò dal pubblico per correggere “in nome del popolo!”. Fu chiamato “il sindaco del pane”: Paola Furlan spiega che allora il Comune addirittura acquistava piroscafi a Genova per andare a comperare grano in Argentina (anche carbone in Inghilterra). Fu costruito – dove oggi c’è il Museo di Arte Moderna Mambo – un panificio che fu inaugurato nel 1917: a Bologna c’era chi faticava a comperare il pane. L’anno dopo l’Italia “vinceva la guerra”, ma crebbe la miseria. Se oggi i bolgnesi ricordano il “sindaco del pane”, non il “sindaco socialista” la questione torna politica: quando la gente non ce la fa, può fare brutti incontri: nel 1920 le violenze dei fascisti causavano l’uccisione di un consigliere comunale in pieno Consiglio. A sinistra si impose l’impazienza della rivoluzione immediata spaccando il Psi riformista che aveva una buona posizione in Parlamento. Zanardi, parlamentare, viene aggredito più volte, il suo ufficio invaso, minacciato, abbandonerà Bologna dopo la morte del figlio Libero, vittima delle ripetute aggressioni dei fascisti che tra poco sostituiranno i sindaci con i podestà. Quando ero piccola, se andavo al cimitero a portare i fiori alla nonna, mio padre mi dava un garofano rosso da portare sulla tomba di Libero Zanardi e stava un po’ lontano per vedere che non ci fossero gente del regime.
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