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LA CRISI DEL SISTEMA DELLA GIUSTIZIA MINORILE

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antigone DAL DECRETO CAIVANO LA CRISI DEL SISTEMA DELLA GIUSTIZIA MINORILE
Mercoledì scorso abbiamo presentato un nuovo dossier sulla situazione delle carceri minorili. Generalmente dedichiamo a questo tema un ampio rapporto a cadenza biennale, questo perché, negli anni, questo sistema aveva trovato un equilibrio che faceva sì che da un anno all’altro le cose non cambiassero in maniera profonda o radicale, come avviene invece per la detenzione degli adulti. Invece, come avevamo ampiamente previsto e raccontato nel rapporto presentato a febbraio di quest’anno, sta accadendo qualcosa che potrebbe cambiare radicalmente il volto del sistema penitenziario minorile.
Quel rapporto lo avevamo chiamato Prospettive minori, perché erano quelle che intravedevamo – a partire dal Decreto Caivano – per i giovani che finivano tra le maglie del sistema penale. A soli 7 mesi di distanza abbiamo avvertito la necessità di tornare ampiamente su questo tema, per lanciare pubblicamente un segnale di allarme e chiedere di tornare indietro, tornare a quel sistema che per 30 anni ha dimostrato di funzionare, mettendo i giovani al centro del progetto educativo della pena, guardando come primo obiettivo ai loro superiori interessi. La decisione di far reindossare le divise ai poliziotti penitenziari che operano negli Ipm è un segnale di allontanamento da ogni vocazione sociale del loro ruolo. In questi giorni è ripresa la discussione in Senato del disegno di legge sicurezza contro il quale dallo scorso febbraio ci eravamo scagliati contro, inizialmente insieme all’Asgi divulgando un documento molto duro, oggi fortunatamente ripreso da associazioni, movimenti, sindacati. Lo abbiamo definito come il più pericolospo attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana. Su Instagram abbiamo raggiunto oltre 400 mila visualizzazioni. Il Governo però non ascolta neanche l’OSCE che in un suo documento ufficiale, ha scritto quanto segue: ” la maggior parte delle disposizioni ha il potenziale di minare i principi fondamentali della giustizia penale e dello Stato di diritto”. Questi sono i temi di cui parliamo in questa newsletter, raccontandovi però, anche, del lavoro che Antigone continua a fare, sia per portare i valori della Costituzione negli istituti di pena, sia per giungere finalmente ad un superamento del regime dell’isolamento penitenziario su scala globale. Buona lettura,
Patrizio Gonnella, presidente di Antigone
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