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Tutela di salute e benessere delle persone disabili 

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Assistenza domiciliare

di Paolo ferraresi, presidente dei Comitati consultori misti dell’AUSL di Bologna

La Regione garantisce la tutela della salute e del benessere delle persone disabili attraverso un programma per lo sviluppo e la qualificazione dei servizi domiciliari.

Il servizio di assistenza domiciliare ha lo scopo di permettere alle persone non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti  di vario grado, di rimanere a casa, vicino alla famiglia e nella realtà sociale di appartenenza.

Nell’ambito dell’accreditamento socio-sanitario, la Regione ha definito i requisiti di qualità che devono essere garantiti dai servizi di assistenza domiciliare sociale.

Assistenza domiciliare sociale

Il servizio garantisce, sulla base del programma assistenziale individualizzato o del programma educativo individualizzato elaborato dai Servizi territoriali competenti, diverse prestazioni: dalla cura personale (ad esempio aiuto nell’igiene personale, nel vestirsi, nella somministrazione del cibo…) al supporto sociale nella vita quotidiana e supporto educativo, emotivo e psicologico.

Assistenza domiciliare integrata (ADI)

È un servizio presente in tutti i distretti sociosanitari che fornisce una forma di assistenza integrata prevedendo prestazioni sanitarie e/o un sostegno di tipo socio-assitenziale, se necessario. È una forma di assistenza che consente di mantenere a casa le persone non autosufficienti, favorendo il recupero delle capacità residue di autonomia e relazione.
I destinatari sono i malati di qualsiasi età, cronici, terminali, disabili gravi e gravissimi, malati dimessi da ospedali o strutture residenziali.

Si basa sull’integrazione di figure professionali sanitarie e/o sociali (medici di famiglia, infermieri, medici specialisti, fisioterapisti, assistenti sociali, assistenti di base e con l’ausilio di volontari) e prevede tre livelli di intensità delle cure fornite in relazione ai bisogni assistenziali del singolo paziente per il quale è elaborato un piano personalizzato e individuato un responsabile del caso.

L’attivazione del servizio è richiesta nella maggior parte dei casi dal medico di famiglia, dalla famiglia,  o fa parte di un percorso di dimissione protette (da ospedale o struttura residenziale). Nei distretti è presente un punto di accesso all’assistenza domiciliare. 

Assistenza domiciliare, assegno di cura

Cosa fa la Regione

L’assistenza domiciliare è un servizio organizzato per permettere alle persone ammalate, quando le condizioni cliniche e familiari lo consentono, di vivere il più possibile nel proprio ambiente, tra le persone care. 

E’ rivolta prevalentemente ad ammalati con patologie oncologiche ad uno stadio molto grave, ad ammalati con patologie croniche, a bambini con malattie croniche, a persone con gravi disabilità.

Il servizio è garantito da equipe composte da diversi operatori: medici, infermieri, assistenti sociali, che collaborano con il medico di famiglia. Può coinvolgere anche operatori delle associazioni di volontariato. Prevede piani personalizzati di cura adeguati alle singole esigenze.
L’assistenza a domicilio, quando necessario, prevede anche servizi di aiuto alla persona e alla cura dell’abitazione.

Per gli ammalati di tumore o di patologia degenerativa, prevede anche l’utilizzo di farmaci contro il dolore di derivazione oppiacea, sulla base di un programma terapeutico personalizzato. Gli operatori dell’equipe di assistenza e i familiari della persona ammalata sono autorizzati al ritiro e consegna dei medicinali, ovviamente sulla base della certificazione medica che ne prescrive posologia e utilizzo a domicilio.

Per l’accesso alle cure domiciliari il primo riferimento è il medico di famiglia.

L’assegno di cura

Per coloro che assistono in casa persone ammalate non autosufficienti, persone con gravi disabilità non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, in particolari condizioni di reddito e a seconda del grado di non autosufficienza della persona ammalata, è prevista anche la possibilità di avere un “assegno di cura”: un contributo economico erogato dalla Regione.
Per l’assegno di cura occorre rivolgersi all’assistente sociale del Comune di residenza o al Servizio assistenza anziani del proprio Distretto dell’Azienda Usl di residenza.

L’assistenza socio-sanitaria a persone anziane non autosufficienti e persone con handicap

Le persone anziane non autosufficienti e le persone con handicap possono usufruire di una serie di servizi sia sanitari che sociali.

Assistenza domiciliare ai bambini con malattie croniche

Il bambino che soffre di una malattia cronica può essere assistito al proprio domicilio, quando le condizioni cliniche lo consentono, da parte di operatori sanitari e socio-assistenziali: medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali.

L’obiettivo è migliorare la qualità della vita e ridurre il ricorso all’ospedale.

Per usufruire di questa assistenza occorre rivolgersi alla Pediatria di comunità.

Assegno di cura e di sostegno per anziani non autosufficienti

L’assegno di cura è un contributo economico a favore delle famiglie e/o delle persone che si incaricano dell’assistenza ad un anziano non autosufficiente al proprio domicilio. Può beneficiarne anche l’eventuale amministratore di sostegno o lo stesso anziano quando ancora in grado di autodeterminarsi.

La finalità dell’assegno è quella di sostenere la scelta di mantenere l’anziano in casa e, dunque, nel proprio contesto sociale, relazionale ed affettivo: esso costituisce, pertanto, uno strumento alternativo all’inserimento stabile in una struttura residenziale.

L’accesso al contributo tiene conto anche della situazione economica e patrimoniale (modello ISEE per prestazioni sociali agevolate in ambito sociale e sociosanitario) del nucleo familiare dell’anziano (composto dal coniuge, dai figli minori di anni 18, dai figli maggiorenni a carico dei genitori che siano senza coniuge né figli). La soglia ISEE prevista è di 25.000 euro/anno.

Possono essere destinatarie dell’assegno anche altri soggetti che assistono in casa l’anziano e con il quale intrattengono rapporti di cura consolidati e verificabili da parte dell’Assistente sociale responsabile del caso.

È previsto un ulteriore contributo economico per gli anziani con reddito annuo ISEE inferiore a 20.000 euro, che hanno stipulato un regolare contratto con un assistente familiare (“badante”): in genere, l’impegno assistenziale considerato utile a tal fine è di 20 ore/settimana.

La durata dell’assegno è di norma semestrale (o anche annuale nelle situazioni stabilizzate) con possibilità di rinnovo.

Rivolgersi all’Assistente sociale del comune di residenza o del Servizio Assistenza Anziani comunale o distrettuale di residenza.

Per informazioni e consulenza si possono consultare gli Sportelli sociali.

Assegno di cura e di sostegno per disabili gravi o con gravissime disabilità

L’assegno di cura è un sostegno economico destinato alle persone adulte disabili gravi o con gravissime disabilità acquisite che permangono presso il loro domicilio. Esso può essere erogato direttamente alla persona riconosciuta disabile oppure alla sua famiglia o ad altri soggetti che ne curano l’assistenza a domicilio.

L’assegno di cura è alternativo all’inserimento stabile in una struttura residenziale ed è finalizzato a permettere alla persona con disabilità di rimanere nel proprio contesto sociale, relazionale e affettivo e di condurre una vita il più possibile indipendente.

L’assegno di cura viene erogato a seguito di valutazione dell’Assistente sociale responsabile del caso e della visita effettuata dall’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) dell’ambito distrettuale di residenza, che elabora un Piano di assistenza individualizzato (PAI).

A seconda della gravità della condizione di disabilità, all’intensità del carico assistenziale e all’eventuale presenza di ulteriori interventi e/o servizi socioassistenziali di rilievo sanitario che vengono contestualmente garantiti al disabile grave, l’importo giornaliero dell’assegno sarà di € 15,49 o di € 10,33 (soglia ISEE: 34.000 euro).

Per i disabili gravissimi, l’importo giornaliero potrà essere di 23 euro o di 45 euro (in questo caso non è prevista alcuna soglia ISEE per accedere al contributo).
La durata dell’erogazione dell’assegno è riportata nell’ambito questo contratto: di norma è semestrale e può arrivare, nel caso di situazioni stabilizzate, a 12 mesi.

È possibile richiedere il rinnovo del contratto per l’erogazione dell’assegno di cura, per il quale sarà necessaria una nuova valutazione da parte dell’UVM, che verifica i risultati raggiunti e le condizioni per l’eventuale conferma o per l’eventuale adeguamento del progetto assistenziale.

È previsto un ulteriore contributo economico per le persone con disabilità grave o gravissima per cui sia stato stipulato un regolare contratto con un assistente familiare (“badante”): in genere si considera utile a tal fine un impegno assistenziale di 20 ore/settimana. Nel caso dei disabili gravi, la soglia ISEE è di 34.000 euro annui; nel caso dei gravissimi, non è prevista alcuna soglia ISEE.

Rivolgersi al Servizio sociale del comune di residenza o Servizio Disabili comunale o distrettuale di residenza.

Per informazione e consulenza: Sportelli sociali 

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