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APPELLO PER L’ORDINE DEI MEDICI DI MILANO SU CPR E DETENZIONE AMMINISTRATIVA

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APPELLO PER L’ORDINE DEI MEDICI DI MILANO SU CPR E DETENZIONE AMMINISTRATIVA

I Centri di Permanenza per il Rimpatrio sono i luoghi adibiti in Italia alla detenzione amministrativa delle persone migranti considerate “irregolari”: si tratta di un istituto giuridico che prevede la privazione della libertà in nome di un illecito amministrativo e non di un reato, nel caso specifico delle persone migranti per il fatto di non avere il permesso di soggiorno in regola.

La detenzione amministrativa presenta enormi criticità in materia di rispetto della dignità delle persone e dei loro diritti, incluso il diritto alla salute. La stessa World Health Organization (WHO) ne ha denunciato gli effetti in quanto pratica patogena e psicopatogena.

Sempre maggiori evidenze descrivono i CPR come contesti di degrado igienico-sanitario, sofferenza fisica e mentale ed abbandono sociale, caratterizzati da un continuum di violenza auto- ed etero-inflitta sui corpi delle persone recluse. Le stesse evidenze, a distanza di 25 anni dalla loro istituzione, confermano che questi luoghi sistematicamente, da sempre, dovunque e a prescindere dal singolo gestore, sono profondamente patogeni e mettono a rischio la salute e la vita delle persone che vi vengono detenute. Un esempio eclatante è rappresentato proprio dal CPR di Via Corelli di Milano, che per le problematiche di gestione e di violazione dei diritti umani è stato recentemente oggetto di un’indagine da parte della Procura e del conseguente commissariamento con richiesta di rinvio a giudizio dell’ente gestore. Purtroppo, anche in seguito all’intervento dell’autorità giudiziaria, le condizioni di vita delle persone migranti detenute non sono migliorate, e si è anzi assistito all’acuirsi degli episodi di violenza e autolesionismo, con pericolose derive verso circuiti di normalizzazione della violenza e deumanizzazione delle persone recluse.

I professionisti e le professioniste che sottoscrivono questo appello, iscritti e iscritte all’Ordine dei Medici di Milano, lavorano ogni giorno per cercare di assicurare l’accesso alle cure e il diritto alla salute di ogni individuo, a prescindere da provenienza e status giuridico, come dettato dall’Articolo 32 della Costituzione.

Sulla base di quanto espresso, chiedono al proprio Ordine di appartenenza una sollecita e chiara presa di posizione affinché:  

– si proceda nell’immediato alla chiusura dei CPR e all’apertura di un dibattito a livello europeo per l’abolizione della detenzione amministrativa, in quanto realtà patogene per le persone migranti, di cui violano i diritti fondamentali e mettono a rischio la salute e la vita;

– si dichiari che nessun professionista della salute che operi in rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e del Codice di Deontologia Medica possa fornire e tantomeno essere costretto a fornire le proprie prestazioni professionali in tali luoghi o funzionalmente alla loro operatività (ad esempio tramite la sottoscrizione di valutazioni di idoneità alla reclusione nei CPR, richieste dalle autorità di polizia), in Italia e all’estero, in quanto privi delle tutele essenziali per le persone detenute e contrari all’etica professionale della cura.

I professionisti e le professioniste che sottoscrivono questo appello sono mossi dal principio umanitario della tutela della vita e della salute delle persone come priorità rispetto a ogni sovrastruttura burocratica e/o securitaria, un principio che si sostanzia nel proposito ippocratico: “in qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario”.

A tale scopo e sperando in un cortese e sollecito riscontro, restano a disposizione per ogni chiarimento e ulteriore informazione.

Milano, 18/09/2024

Seguono firme degli iscritti all’Ordine dei Medici di Milano, con relativo numero di iscrizione all’Albo

Cognome e Nome                                                                         Numero di iscrizione all’Albo OMCEO

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