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Sparito il più volte annunciato piano di assunzioni nel SSN

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quotidianosanità.it Mercoledì 23 OTTOBRE 2024

Il testo firmato dal presidente della Repubblica sbarca alla Camera. Il Fondo sanitario nazionale sale di 2,5 mld. A questa cifra si arriva sommando agli 1,3 miliardi stanziati dall’articolo 47, l’importo già previsto dalla precedente manovra. L’importo complessivo per il 2025 sarà così di 136,5 miliardi. Tra le altre misure lo stop definitivo alla ricetta cartacea, nuove misure sui farmaci innovativi, premi per le Regioni che rispettano le liste d’attesa e finanziamento destinato all’aggiornamento delle tariffe per la remunerazione delle prestazioni per acuti e post acuzie. Ecco tutti gli articoli di interesse sanitario. IL TESTO

Delineato l’iter parlamentare, passiamo al contenuti del provvedimento che vede salire di circa 2,5 miliardi il Fondo sanitario nazionale. A questa cifra si arriva sommando agli 1,3 miliardi stanziati dall’articolo 47, l’importo già previsto dalla precedente manovra. L’importo complessivo per il 2025 sarà così di 136,5 miliardi.

Per gli anni successivi si prevede poi l’incremento di 5.078 milioni di euro per l’anno 2026 (fondo dovrebbe salire a 140,6 mld), 5.780 milioni di euro per l’anno 2027 (fondo a 141,3 mld), 6.663 milioni di euro per l’anno 2028 (fondo a 142,2 mld), 7.725 milioni di euro per l’anno 2029 (fondo a 143,2 mld) e 8.898 milioni di euro (fondo a 144,4 mld) annui a decorrere dall’anno 2030. Una quota parte di questi dovrà essere accantonata per il rinnovo dei contratti.

Per contrastare il fenomeno delle liste d’attesa si prevede un ulteriore incremento, di0,5 punti percentuali per l’anno 2025 e di 1 punto percentuale a decorrere dall’anno 2026, per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Una quota vincolata pari a 50 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025 dovrà essere vincolata per il finanziamento dei nuovi Livelli essenziali di assistenza. Per i finanziamento del nuovo Piano pandemico viene autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2025, 150 milioni di euro per l’anno 2026 e 300 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

E ancora, si fa obbligo a ciascuna regione di sottoscrivere accordi bilaterali, per il governo della mobilità sanitaria interregionale e delle correlate risorse finanziarie, con tutte le altre regioni con le quali la mobilità sanitaria attiva o passiva assuma dimensioni che determinano fenomeni distorsivi nell’erogazione dell’assistenza sanitaria.
Vengono incrementate le indennità per i lavoratori del pronto soccorso, così come la parte fissa e variabile del trattamento economico dei medici in formazione specialistica. Incrementata l’indennità di specificità per dirigenza medica e veterinaria, dirigenza sanitaria non medica e infermieristica. Incrementati infine gli importi della specifica indennità per le professioni sanitarie della riabilitazione, della prevenzione, tecnico-sanitarie e di ostetrica, alla professione di assistente sociale nonché per gli operatori socio-sanitari. Arriva anche un taglio di 50 mln per il Ministero della Salute.
Da notare come rispetto alla vigilia sia sparito dai radar il più volte annunciato piano di assunzioni anche se nel pomeriggio è arrivato un lancio dell’Ansa che cita fonti ministeriali dove si specifica che “le assunzioni rientrano nel piano di investimenti biennale. Si parte nel 2025 con gli incrementi delle retribuzioni di medici e infermieri e con la programmazione da parte delle regioni del piano di assunzioni che verranno effettuate nel 2026”, l’innalzamento del tetto di spesa per la farmaceutica, le assunzioni in Aifa e le misure sul payback dei dispositivi medici.

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