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venerdì 29 novembre 2024 ore 20.45
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Disagio giovanile o crisi di una civiltà?
Relazione: FRANCO NANNI psicologo, sociologo
Coordina: GIOVANNA FACILLA, dirigente scolastica, direttivo SMIPS
Lo sviluppo psico-fisico umano non avviene nel vuoto, ma in una serie di macro-contesti: (Bio)Chimici, Relazionali, Culturali, Politico-economici. Dobbiamo porci molte domande sui rischi psico-neurologici di coloro che crescono in un ambiente Che oggi risulta fortemente deformato e deformante (ad es. gli algoritmi di social come TikTok), esposti ad allarmi continui (clima, guerra, malattie, crisi…), a inquinanti, a sostanze con sospetta (e talvolta certa) neurotossicità, a modalità di accudimento e ambiti di vita sempre più poveri di contatti personali vis-a-vis, trascorrendo ore e ore sui device connessi al web, in un ambiente sociale, economico e politico sempre più piegato alle sole esigenze del mercato trascurando principi pedagogici e bisogni di altro tipo, e infine in una cultura estrema della “scelta” che finisce per iper-responsabilizzare un individuo sempre più in ansia. Cosa implica crescere in questo modo? Ne sappiamo troppo poco, e non abbiamo certezze al riguardo. E anche avendole, porre mano ai rimedi richiederebbe cambiamenti economici e sociali talmente radicali da rendere improbabile la riuscita. Il cosiddetto disagio giovanile non è dunque un evento accidentale ma un prodotto dei contesti nei quali lo sviluppo del bambino ha luogo. Non possiamo che prenderne atto e fare i conti con questa nuova realtà, concentrando i nostri sforzi sulla modifica di ciò che realisticamente è possibile mettere in atto.