Guerra al balcone
di Mauro Pesce
una scrittura negra
di guerra,
di fame
e di malattia
odio contro odio
odio
odio
inestinguibile odio
sempre più immenso
sempre più profondo,
odiano tutti
distruzione
tortura
uccidere violare
annientare
il mondo e il mare: odio
mare non è quell’onda
che ribatte alla riva
è corrente è tempesta
che ti travolge e non si torna indietro
inutile quel che c’era prima
non si torna indietro
è un virus l’odio, è un gas
che penetra
nella mente e nel corpo
e ti trasforma
in cazzo teso
a uccidere, violare
distruggere, annientare
questo sei tu
tu sei
si sdegna
l’anima bella
fa proclami
cortei
condanna.
Sei colpevole tu,
perché possiedi
di tutto quanto il
quarantaseipercento,
sei tu che affami palestina
che hai riempito d’odio
gli ebrei, i poveri, i cinesi
indiani, indios, africani,
gli schiavi, le donne a pagamento
sei tu che i popoli
vengono a sterminare,
la tua casa
che vogliono abitare
nelle nostre città tutto
è rubato agli altri,
da noi
anime belle
muoiono i migliori troppo presto
non sparano ai peggiori
Rabin ucciso
Netanyahu no
anche Gandhi fu ucciso
Hitler e Mussolini troppo tardi
Pensieri di matasse opache
senza colore, niente
che si possa fare, scrivere, pensare.
Ascoltiamo soltanto
da un video, un giornale,
quello che accade qui, quello che fanno altrove
e forse
è di noi la colpa.
Cielo senza luce, senza pioggia, e so
che non potrà cambiare.
In mano, la consolazione di una matita nuova.
dopo la guerra nel quarantasei
lei ballava di sera, alla Badia
un vestito leggero
fisarmonica al braccio.
Suonava, ballava e rideva
alla balera
accovacciato sul tronco
il bambino guardava
la musica ai piedi
negli occhi
Guerra al balcone
rosa, i gerani sul balcone
sudore, improvviso alla parte alta del corpo
rimpianto
sole trasparente, sulla sabbia di granito rosa.
un carro, di confisca partigiana.
s’incurvano i tetti di tegole rosse
gli scuri di legna slavati dall’acqua
marciscono
Invade la Russa
Ucraina Lettonia
Estonia Lituania Bulgaria
Romania, Bessarabia.
Migliaia di uccisi a Taiwan,
i cinesi chiudono facoltà teologiche e chiese
Occupazione islamica delle università italiane
Governi illiberali dominano in Europa.
Finito l’impero
Ecco. Si fanno nuove tutte le cose.
I poveri quelli di sempre
Gaza
c’era un morto seduto nella stanza
era morto, era lì,
ora è sparito.
Il buio, il pauroso vuoto delle scale
non c’è luna
polvere, cemento tagliente
tutto è crollato
scarafaggi, formiche
erbe selvagge, spine
topi, vermi.
Nei boschi, i vivi.
il futuro è di guerra
pace non ci sarà
ci saranno i sapiens sulla terra,
i maschi
il dominio del glande
che uccidendo gode
noi che uccidiamo
migliaia ogni anno
coi subappalti di destra
noi che vogliamo un dittatore, un duce
che uccida libertà
noi che paghiamo i mafiosi
per cazzarne le schiave
che omertizziamo
pedofili
che inboccano bambine
noi che diciamo
parole delicate
noi che guardiamo il colore dei fiori
che mangiamo carne di animali morti
torturati
noi che gioiamo di ragazze ebree
inermi
falciate e violentate
che villaggi
arabi
interi
trucidati dai missili
noi
noi
noi
tra i frammenti per terra,
minuscola, morta
zampe in su,
una vespa bambina
con la voglia interrotta di ridere in bocca.
Sempre in alto, la morte.
Noi guardiamo per terra.