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Disturbi autistici e/o Disabilità intellettive

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Le persone con Disturbi autistici e/o Disabilità intellettive hanno un rischio significativamente più alto di soffrire di problematiche psicopatologiche. Questo risulta dagli studi epidemiologici rispetto alla sintomatologia, che indicano inoltre un utilizzo massiccio di farmaci psicotropi. In letteratura sono indicati quattro diverse tipologie di trattamento: la psicofarmacologia, la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia comportamentale e quella psicodinamica. Queste differiscono tuttavia in modo netto per quanto riguarda le prove di efficacia: quelle della psicofarmacologia vengono da un numero estremamente esiguo di studi controllati; quelle per la terapia cognitivocomportamentale (inclusa la gestione della rabbia) sono cresciute notevolmente negli ultimi 30 anni, sebbene recenti meta-analisi mostrino come le dimensioni dell’effetto rispetto all’efficacia siano piccole e la qualità delle ricerche bassa. Per gli approcci psicodinamici le prove sono minime. Rispetto agli interventi comportamentali applicati alle problematiche psicopatologiche, ci sono in generale buone prove di efficacia, malgrado gli studi siano pochi e con campioni di soggetti ridotti: fatto salvo per il trattamento comportamentale delle psicosi, per il quale la letteratura a sostegno è più corposa. In generale quindi dobbiamo affrontare una situazione in cui i dati scientifici scarseggiano in termini qualitativi e molte problematiche non vengono affrontate. La relazione affronterà:

◗ la prevalenza delle psicopatologie nelle persone con Disturbi autistici e/o Disabilità intellettive; ◗ le caratteristiche salienti degli approcci di trattamento disponibili; ◗ una rassegna sui dati rispetto all’efficacia dei trattamenti; ◗ le implicazioni cliniche e le sfide future.

La relazione ha iniziato e concluso con degli interrogativi ai quali al momento attuale non ci sono risposte.

Una cosa certa è che l’autismo e la disabilità intellettiva si accompagnano a disturbi psichiatrici in misura molto superiore a quanto avviene nella popolazione generale, in particolare a: disturbi dell’umore, ansia, schizofrenia e altre psicosi, disturbi della personalità.

Per molti psichiatri la doppia diagnosi autorizza a utilizzare gli psicofarmaci che vengono utilizzati in queste condizioni nella popolazione generale.

Sturmey ha fortemente criticato questa prassi tanto diffusa, a partire dalle difficoltà nel formulare diagnosi psichiatriche nell’autismo e nella disabilità intellettiva. Facendo una rassegna della letteratura, l’autore trova una moderata evidenza di efficacia solo per il risperidone nei comportamenti dirompenti, ma anche per il risperidone mette in dubbio il fatto che le sperimentazioni siano state fatte realmente in doppio cieco. Si pone infatti i seguenti quesiti were they double blind? Did side effects break the blind?

Per gli altri psicofarmaci l’evidenza di efficacia è assente, a fronte del grande uso che se ne fa, non solo in monoterapia, ma anche in politerapia che, secondo una rassegna del 2016 di  Jobski e colleghi, risulta essere del 23 per cento (Jobski K, Höfer J, Hoffmann F, Bachmann C. Use of psychotropic drugs in patients with autism spectrum disorders:

a systematic review. Acta Psychiatr Scand. 2017 Jan;135(1):8-28. doi:

10.1111/acps.12644. Epub 2016 Sep 13. PMID: 27624381.)

A fronte di numerose raccomandazioni emesse da società scientifiche e da organi istituzionali, sta aumentando l’uso non solo di antipsicotici, ma anche di antidepressivi, stabilizzatori dell’umore e benzodiazepine.

Il trattamento con psicofarmaci è quello che richiede minor impegno da parte dei professionisti, ma al momento le sperimentazioni disponibili ne dimostrano una efficacia dubbia a fronte di effetti indesiderati sicuri.

Il relatore ha elencato altri trattamenti alternativi alla terapia con

psicofarmaci: la terapia cognitivo – comportamentale, l’attivazione comportamentale e la terapia psicanalitica.

Ha definito promettente l’attivazione comportamentale per la quale esistono anche manuali liberamente consultabili in rete, vedi:

Behavioural activation clinical practice manual  

Ma la qualità delle sperimentazioni fatte per ogni trattamento è di bassa qualità e i risultati sono modesti o incerti.

La relazione è un invito a fare ricerca a 360 gradi su diagnosi e trattamento della psicopatologia associata ad autismo e disabilità intellettiva.

    Daniela Mariani Cerati, medico geriatra, Bologna

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