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Estendere le applicazioni della chimica quantistica

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di Luigi Campanella, professore emerito nell’Università La sapienza di Roma

I chimici per lungo tempo nella loro storia hanno sviluppato ricerche finalizzate a dare una risposta a domande del.tipo:

perchè una reazione per partire in molti casi ha bisogno di un partner specifico?

perché al contrario molte reazioni si fermano in.presenza di specifici composti anche se a livello di impurezza?

Domande simili in medicina e biologia potrebbero essere:estese alla medicina, perchè alcuni farmaci sono attivi con alcuni pazienti e non con altri,oppure perché lo stesso virus – COVID insegna- produce danni differenziati in misura così drammatica (da un raffreddore alla morte!).Rimanendo alla chimica finchè le leggi e le regole erano quella della chimica classica queste domande non hanno avuto risposta che invece ha iniziato ad arrivare con lo sviluppo della chimica quantistica.Questa,focalizzandosi sui quantum dots,sulla loro capacità di interagire con elettroni e lacune elettroniche producendo atomi artificiali che consentono su livelli energetici discreti consente di disporre di sistemi conoscitivi e diagnostici,preziosi per interpretare la catalisi enzimatica,per praticare la medicina preventiva,per sostenere gli interventi di pronto soccorso di urgenza.Con questo approccio viene abbassato il livello dimensionale di indagine,ma come conseguenza ne risulta la necessità da un lato di disporre di opportunità sperimentali adeguate e dall’altro di abbassare anche i livelli di complessità.Per quanto riguarda il primo punto ie nanotecnologie con.il loro sviluppo in due direzioni,miniaturizzazione della strumentazione più avanzata e finalizzazione a scopi analitici di nuove proprietà derivate dalla dimensione subatomica,hanno dato e stanno dando un contributo sostanziale. L’altro punto riguarda il.rapporto macro/micro dal punto di vista chimico.Quando avviene una reazione chimica quanto vediamo è in effetti un risultato medio.Scrivendo una reazione fra acqua e solfato di rame noi in effetti nei 18 g della molecola di acqua coinvolgiamo 10 alla 23 (numero di Avogadro)molecole di acqua  e ove sia possibile evidenziare differenze nello spettro di comportamento di queste,quello dal quale risulta la media,possiamo contribuire da altro punto di vista e con altro approccio ad estendere le applicazioni della chimica quantistica

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