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La scienza e il profumo di rosa

Vincenzo Balzani

La scienza ci spiega come funziona il “mondo”, dall’infinitamente grande dell’Universo all’infinitamente piccolo degli atomi e delle molecole e ci offre così la possibilità di contemplare la bellezza, la complessità e l’ordine della natura. 

La scienza dimostra, anzitutto, che ad ogni livello della realtà materiale non è il caos che prevale. Al contrario, tutto è regolato da leggi molto precise che via via la scienza stessa rivela ed interpreta. La famosa frase di Einstein, “La cosa più incomprensibile dell’Universo è che esso sia comprensibile”, vale anche per tutto quello che avviene al livello delle molecole, “oggetti“ che hanno dimensioni dell’ordine del nanometro (1 nanometro, nm, è 10-9 metri), cioè centomila volte più piccole dello spessore di un capello. Vediamo il caso del profumo di un fiore.

Se camminiamo con una rosa in mano, sentiamo il suo profumo soave. Questo accade perché la rosa rilascia nell’aria entità materiali, che il chimico chiama molecole e che, come prima detto, sono così piccole che non si vedono neppure al microscopio. Pur essendo così piccole, queste entità hanno una forma ben precisa e proprietà molto specifiche. Quando le molecole emanate da una rosa raggiungono il naso, trovano nelle cavità della mucosa, nei cosiddetti recettori nasali, altre molecole che hanno forma e proprietà adatte per riconoscerle e combinarsi con esse, inglobandole, come avviene fra una serratura e la sua chiave. Come conseguenza di questa combinazione, dai recettori del naso parte un segnale che attraverso le terminazioni nervose del nostro organismo raggiunge il cervello e suscita in noi quella sensazione piacevole che chiamiamo profumo di rosa

Lo stupore aumenta pensando che, se invece di una rosa teniamo in mano un ciclamino, le molecole rilasciate nell’aria hanno forma e proprietà specifiche diverse da quelle delle molecole rilasciate da una rosa e, quindi, la combinazione avviene con altri recettori presenti nella mucosa del naso generando un impulso nervoso diverso, che il nostro cervello “legge” come profumo di ciclamino

Forse basta questo esempio per capire che più conosciamo, più aumenta la meraviglia. La scienza fornisce molte occasioni per contemplare la complessità e l’ordine della Natura e, come la musica e l’arte, può comunicare la bellezza. Edoardo Boncinelli ha scritto: “Ogni giorno, in ogni istante della nostra vita, si verifica dentro di noi un vero e proprio miracolo: la capacità di apprendere, di ricordare, di fare delle scelte”. 

Dunque, non solo nell’infinitamente grande dell’Universo, ma anche nell’infinitamente piccolo delle molecole siamo avvolti nello stupore e nel mistero. 

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