di Marina Marini, già professore di Biologia Applicata – Università di Bologna
Il movimento no-vax è particolarmente irritante e assurdo per tutti coloro che ricordano i bambini colpiti
dalla poliomielite (più di 8000 casi accertati in Italia nel 1958) fino all’avvento dei vaccini Salk e Sabin, per
chi ha presente la necessità di allargare la profilassi vaccinale per malattie ancora endemiche nel terzo
mondo e per chi partecipa o assiste agli sforzi della ricerca per progettare vaccini per malattie diffuse come
AIDS e malaria.
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