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DAL “VOLGO DISPERSO” ALL’INIZIATIVA PERSONALE DI PREVENZIONE

  • di

di Francesco Domenico Capizzi* 

Sappiamo dalla vasta Letteratura esistente (cfr. anche www.smips.org) che larga parte delle cause di malattie infettive, cronico-degenerative e neoplastiche trovano origine nel “mezzo esterno” che condiziona, giungendo a comprometterlo, il “mezzo interno”, cioè parte o l’interezza del nostro organismo: dall’assetto eco-ambientale alla disponibilità e qualità del sistema sanitario, dalla produzione alla distribuzione delle risorse economico-produttive e strutturali, dall’organizzazione sociale ai differenti stili di vita. Si tratta di constatazioni statistico-epidemiologiche e storico-politico-geografiche che contrastano radicalmente il principio, di derivazione positivista, secondo cui la salute si raggiunge inventando ed utilizzando ancor più prodotti raffinati per combattere le malattie. 

Ma, innanzitutto, la questione deve essere incentrata sul concetto stesso di salute, che deve essere intesa come pieno benessere e non soltanto come assenza di malattia. 

Organizzazioni sanitarie territoriali, nuove tecnologie, tecniche avanzate, terapie e percorsi medici e chirurgici e farmaci innovativi ancor e sempre più efficaci siano i ben venuti, ma si tenga conto che straordinari progressi furono compiuti contro grandi classi di malattie (tubercolosi, malaria, malattia reumatica, pellagra, rachitismo e cretinismo endemici, ecc.) evitando che “…nelle campagne si vivesse in case di due stanze: una per la famiglia e l’altra per la mucca o – per chi l’aveva – il maiale, che era a un passo dalla camera da letto o dalla cucina (A. Prosperi: Un volgo disperso, ed. Einaudi 2019), per le sopravvenute “… disponibilità di sapone, vestiari, servizi igienici e interventi di salute pubblica… (OMS, 2017)e “garantendo a tutti il modo di procacciarsi il necessario per vivere e prosperare con il lavoro, rinverdendo montagne, risanando campagne, costruendo case sane, sviluppando industrie che producono beni e ostacolando quelle che producono mali” (T. Rossi Doria: Medicina sociale e socialismo, ed. Mongini, Roma 1904).

Persistenti fino alla fine degli anni ’60 le disastrose situazioni socio-sanitarie nelle campagne e nelle fabbriche, arginate con il divieto di nuovi contratti di mezzadria, proibito il lavoro minorile, istituita la scuola dell’obbligo e divenuta legge lo Statuto dei lavoratori, le speranze di equità sociale e di un migliore modo di produrre e consumare continuano, tuttavia, ad incrociare gli stati di salute e di malattia della popolazione, non più volgo disperso ma soggetto spesso piegato al totalizzante baricentro finanziario. 

Si deve prendere atto che modificare le fonti d’energia a vantaggio del mezzo esterno, e dunque del mezzo interno, comporti tempi medio-lunghi, ma, intanto, seguire alcuni principi essenziali di prevenzione primaria e secondaria d’iniziativa personale è da subito, o quasi, accessibile ad ognuno, sebbene i contesti della vita quotidiana possano frenare e financo bloccare le intenzioni a seguirli. 

Intanto è doveroso che chi appartiene al corpus medicus parli ed informi le Autorità preposte e affidi a tutti i cittadini il discernimento sulle poche proposte essenziali qui di seguito formulate, le quali fondano le proprie ragioni in esperienze, documentazioni, ricerche e bibliografie solide e multiple (v. www.smips.org ):

  • Proposte di prevenzione primaria d’iniziativa personale:

° astenersi del tutto da ogni forma di tabagismo, compresi gli svaporismi

   elettronici: si evitano rischi, fino al 3.000%, di contrarre una malattia grave;

° evitare l’assunzione quotidiana di oltre 12 gr. di alcool puro per le donne e di

   20 gr. per gli uomini: si evitano i rischi di cirrosi alcoolica, neoplasie e 

   aterosclerosi;

° ridurre drasticamente consumi di zuccheri semplici presenti in dolcerie di 

  vario tipo e bevande, di grassi animali e in genere di grassi saturi, sali e

  salati: si evitano soprattutto i prodromi del sovrappeso e dell’obesità con i rischi connessi (5 milioni in Italia);

° non consumare più di due caffè e tè al giorno per non stimolare

  eccessivamente gli apparati cardio-circolatorio e respiratorio;

° mangiare tre volte al giorno, evitando, ove possibile, gli spuntini e seguendo la

  nostra dieta mediterranea con poca carne, abbondanti verdure, cereali e agrumi 

  e preferendo cibi freschi e possibilmente di tipo biologico; 

° mangiare masticando accuratamente e bevendo poco durante i pasti e 

  idratandosi preferibilmente fuori dai pasti;

° preferire, dove possibile, l’acqua dell’acquedotto (senza applicazione di filtri

  domestici) alle acque minerali, specialmente se contenute in plastiche;

° lavare i denti dopo i pasti, possibilmente anche utilizzando filo e scovolini e

  facendo a meno del dentifricio e sottoponendosi a periodica igiene dentale;

° coprire almeno 3-4 km/settimana cogliendo ogni occasione per andare a

   piedi, scendere e salire scale, utilizzare biciclette e cyclette, piscine e attrezzi 

   ginnici vari;

° evitare di aprire e chiudere a mani nude rubinetti e maniglie in bagni 

   pubblici: servirsi dei fazzoletti di carta;

° utilizzare creme cutanee protettive 30-50 e occhiali anti-UVA-UVB

   nell’esposizione solare;

° rispettare il Codice della strada per evitare (prima delle restrizioni

   pandemiche) i quasi 170.000 incidenti con 165.000 feriti e circa 3.200

   decessi/anno;

° applicare i Regolamenti di prevenzione e prudenza nei luoghi di

   lavoro: in pre-pandemia oltre 560.000 incidenti con 1.179 decessi e 61.310

   denunce di malattie professionali/anno e circa 4 milioni

   di incidenti domestici di cui 8.000 mortali/anno;

° restare interattivi, immersi in ogni aspetto della vita sociale, culturale e 

   politica;

  • Proposte di prevenzione secondaria d’iniziativa personale:

   ° sottoporsi a retto-colonscopia (anche in caso di adesione allo screening del

     sangue occulto) dopo i 45 anni di età, dopo i 40 anni per rischi aggiuntivi 

     quali attuali e pregressi tabagismi e affini, eccessi nei consumi di alcool, 

     carni, grassi animali e nelle familiarità di neoplasie colo-rettali;

  ° adesione agli screening contro le neoplasie retto-coliche, mammella e utero e 

     chiederne l’istituzione in caso di assenza. 

Proporre questi suggerimenti di prevenzione personale primaria (cercare di evitare la malattia) e secondaria (diagnosi precoce) significa per il Corpus medicus “…mettere le conoscenze a disposizione del progresso medico fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita (dal Giuramento Ippocratico aggiornato il 13 giugno 2014), per ogni cittadino comporta porre la salute nella dimensione quotidiana cercando di avere cura di sé stessi e degli altri, ma non rinunciando a chiedere all’organizzazione socio-sanitaria quelle condizioni di vita che consentano di garantire il benessere a tutti i cittadini e, dunque, la difesa della salute individuale e collettiva.

*già docente di Chirurgia generale nell’Università di Bologna e direttore delle Chirurgie generali degli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna

www.smips.org   

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