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LA PANDEMIA DEI NON VACCINATI

di Francesco Domenico Capizzi*
Green-pass e no-vax sono divenuti una questione di natura politica? Certamente, e lo sono la pandemia in corso e le pandemie in genere, come larga parte delle malattie che conosciamo, riconducibili a scelte politiche e, di conseguenza, a simmetriche conseguenze socio-economico-organizzative e culturali su cui le comunità nazionali e internazionali si reggono. L’epidemia “spagnola” seguì la prima guerra mondiale, sifilide, tubercolosi e poliomielite furono favorite dalla seconda guerra mondiale, la “asiatica” si rinfocolò per l’imprudente impennata degli scambi commerciali e turistici internazionali, la “aviaria”, la Sars1 e la Sars2-Covid 19 hanno visto, quali fattori determinanti, l’ ulteriore incremento dei flussi migratori quotidiani, quando bisognava subito limitarli, e soprattutto la desolante deforestazione che ha costretto gli animali selvatici, ospiti naturali di milioni di virus, a fuggire dai loro abituali rifugi e mescolarsi con gli animali “domestici”, complice l’inquinamento atmosferico divenuto eccellente terreno di cultura per la crescita e la diffusione virale. Dunque nessuna meraviglia per la politicizzazione oppositiva in corso verso il passaporto verde e la vaccinazione.
Il problema sorge quando il dissenso, garantito dalla Carta costituzionale, a parte le forme facinorose e violente sempre deprecabili, è basato su informazioni errate che negano la ricerca scientifica tout-court e ne distorcono le risultanze spargendo discredito su Istituzioni politiche e sanitarie.
E’ indispensabile invitare cordialmente ogni dissidente a trovare la pazienza di esaminare da vicino i dati più recenti che di seguito qui vengono riportati (fonti: OMS, UE, EMA, AIFA, ISTAT, MINISTERO DELLA SALUTE) e di soppesare il timore sulla possibile insorgenza della quarta ondata di Covid in tutti i Paesi europei dove si sta registrando un aumento della pressione su Ospedali e terapie intensive per il rapido e generalizzato incremento del numero di nuovi casi e decessi, tanto che i Governi stanno adottando nuove restrizioni, compresi limitati confinamenti, obblighi vaccinali e passaporti verdi per potere scongiurare un nuovo confinamento totale:
In Austria i contagi delle ultime 24 ore ammontano a 8.595 nuovi casi, su una popolazione di circa 9 milioni, e i ricoveri in reparti di terapia intensiva del più 30%. Giungono le misure di contenimento: bar, ristoranti, parrucchieri e occasioni di agglomerati oltre le 25 persone interdetti ai non vaccinati che raggiungono il 46% della popolazione. Non è un caso che il dato si collochi tra i più bassi dell’Europa occidentale;
la Bulgaria si trova in queste condizioni: Ospedali e reparti di terapia intensiva al collasso con il 90% di posti occupati da malati Covid nella quasi totalità non vaccinati, sospensione degli interventi chirurgici programmabili e ricoveri in reparti di medicina generale e specialistici non urgenti, ipotesi di trasferimento di malati all’estero, passaporto verde obbligatorio per università, ristoranti, negozi, hotel, cinema, teatri e palestre. Se queste misure fallissero, come da dichiarazioni governative, sarebbe imposto il confinamento totale. I vaccinati risultano meno di 400.000 su 7 milioni di abitanti;
In Ucraina sono 24.479 i nuovi contagi con 752 decessi per complicanze riconducibili al Covid. Le nuove misure prevedono la sospensione dello stipendio ai dipendenti statali non vaccinati entro l’8 novembre e, per tutti, l’obbligo del passaporto verde per accedere a luoghi pubblici e privati;
La Svizzera dichiara 2.609 nuovi casi e due decessi, un tasso di positività del 9,51% in una popolazione vaccinata al 63,8%, che già osserva il passaporto verde dal 13 settembre. In caso di peggioramento epidemiologico sono previsti reintroduzione dell’obbligo di mascherina, distanziamento e limitazioni varie;
In Slovenia si registra un picco di 4.511 nuovi casi nelle ultime 24 ore, 1000 in più del giorno precedente. Sono previste misure restrittive;
In Spagna è vaccinata quasi l’80% della popolazione e la situazione appare soddisfacente. Esiste l’obbligo del passaporto verde;
In Francia ridiventa obbligatorio l’uso delle mascherine dopo i 10.050 nuovi casi e 39 morti nelle ultime 24 ore, oltre alla riconferma generalizzata del passaporto verde già attivo dal 9 agosto scorso;
In Germania vengono registrati rapidi incrementi delle infezioni e dell’indice di occupazione nei reparti di terapia intensiva. Vista la situazione preoccupante e a fronte del solo 66% di vaccinati, il Governo è orientato verso il passaporto verde e ulteriori restrizioni per evitare il confinamento totale;
In Romania l’epidemia è fuori controllo: oltre 10.000 i contagi nelle ultime 24 ore, 451 decessi e terapie intensive debordanti. Le misure adottate impongono il coprifuoco notturno e il possesso del passaporto verde. il Paese ha il minor tasso di vaccinati in Europa ed è stato il primo ad avere revocato le restrizioni fin dalla scorsa primavera;
in Russia risulta vaccinato soltanto il 30% della popolazione. Non per caso la pressione sugli Ospedali è divenuta insopportabile e i decessi nelle ultime 24 ore sono stati 1.195, cioè il numero più elevato dal principio della pandemia, nonostante le restrizioni imposte negli scorsi 10 giorni a scuole, ristoranti e negozi non essenziali. Intanto l’esercito sta costruendo Ospedali da campo nelle grandi città;
La Gran Bretagna dichiara 217 decessi nelle ultime 24 ore. Un solo provvedimento è stato deciso: obbligatoria la vaccinazione per il personale del Servizio sanitario nazionale a partire dal prossimo aprile.
In Italia le infezioni sfiorano le 6000 nelle ultime 24 ore con un incremento di quasi il 30%, l’indice di occupazione posti letto di terapia intensiva subisce un incremento del 16.4%, i decessi sono stabili su 28 di cui la quasi totalità non vaccinati.

In definitiva:
si assiste ad un evidente incremento della diffusione pandemica che induce a prevedere una sua quarta ondata in tutti i Paesi europei;
esiste una netta relazione fra gravità della complessiva situazione sanitaria e carenza del tasso di vaccinati e di misure preventive comportamentali;
a parte la tradizionale solitudine del Regno unito, tutti i Paesi europei stanno varando norme restrittive per arginare l’estendersi della pandemia che si presenta sempre più come la pandemia dei non vaccinati.

Già docente di Chirurgia generale nell’Università di Bologna e direttore delle Chirurgie generali degli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna

immagine: Area Arrivi Aeroporto Marconi 3 marzo 2020

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