di Giancarla Codrignani *
LA GUERRA 1 VISTA DAI BAMBINI
Siamo alle conseguenze regressive della visione delle scene di guerra. Se la psiche infantile e adolescenziale della generazione in crescita ha subito conseguenze psicologiche per colpa dell’isolamento, della mancanza della vita scolastica prevista, del pensiero di morte latente, la conoscenza attraverso la vista della realtà della guerra saranno, forse, indelebili. Lo vediamo tutti: le madri prendono i bambini e se ne vanno per salvare la vita, i maschi vanno a combattere. Sono i vecchi ruoli: chi è passivo e chi attivo, chi sarebbe (o sarà)vittima e chi eroe, magari morto. Una lesione dell’immaginario che si era forse salvata.
Già così i “disastri della guerra come in Goya.
LA GUERRA 2
Credo che quello presente sia uno di quei momenti in cui ciascuno si deve sorvegliare: anch’io tendo a seguire la ragione ufficiale che – se è in questione “la guerra” – sa di dover mantenere l’unità decisionale nel bene e nel male. Quando le situazioni sono precipitate arrivando inaspettate, le reazioni non sono sempre padroneggiabili. Non evitano l’emotività e la precipitazione. Condivido la generosità dell’accoglienza dei profughi, e, con tutta la fatica accettiamo anche la Nato (che tre anni fa , aveva ragione Macron, era da sopprimere o almeno rinnovare), è tutto sbagliato da quando ci siamo trovati, inattesa, la guerra. Parola che rende sbagliato tutto. Quindi sbagliato non dare armi agli ucraini, ma, dare altre armi oltre a quelle già date negli ultimi tempi dagli Usa. E sbagliata la crescita del 2 % del bilancio della difesa di tutti i paesi europei ma il ricatto dei produttori è di per sé un dato, a cui si aggiunge che l’input viene da Scholz che, un socialista, ha chiesto l’aumento agli stati membri che hanno accettato anche per il timore del Pnrr. Per l’Italia la crescita tra 2019 e 2022 è stata da 21,4 mld. a 26: l’odg votato la porta a 38 annui.
Intanto c’è gente nel mondo (Birmania, Afganistan, Burkina Faso, Nigeria, Siria, Yemen che sono nelle stesse condizioni dell’Ucraina. I barconi continuano ad arrivare e i profughi se non arrivano o stanno nelle prigioni libiche o muoiono in mare.
Giusto aiutare le vittime che stanno al tuo confine, che è l’Europa pensando che è l’Europa che ti è patria come l’Italia; ma il malcostume non cambia perché ci sentiamo generosi e occorrono le misure di controllo. Fatta salva la necessità di fornire salvezza alle vittime, come non pensare che molte convivenze non saranno di breve periodo: chi ha la casa distrutta non può tornare finché non gliela ricostruiamo. Arrivano tanti minori non accompagnati: Save the children avverte che l’Ucraina ha l’1,3% di bambini istituzionalizzati: si potrebbe provvedere alle adozioni sempre richieste. Ma un po’ di razionalizzazione va imposta, anche perché la istituzioni chiamate a collaborare sono tante. Al solito, non possiamo solo sentirci in campagna elettorale: si perdono le elezioni e le riparazioni della guerra.
LA GUERRA 4
Cedimento del Next Generatio Eu? dopo l’ ultima “Versailles” (11/12. 03.’22) le decisioni sono: accordo per l’allacciamento della fornitura elettrica comune con Ucraina e Moldavia, la promesse ambientali per sostituire le risorse energetiche con altre fonti, ma di fatto resta la certezza di future divisioni su investimenti comuni e sul coordinamento unitario delle politiche di bilancio e monetaria, tenendo conto della sostenibilità debitoria e delle divergenze intraeconomiche in Europa. Disgraziatamente – ma non è solo la guerra – non sarà facile nemmeno un accordo globale sul clima.
Non è la crisi del 2012 risolta dal Whatever it takes. Oppure la Lagarde ci deve riprovare?
Due sono le realtà: militare ed economica. La Russia non può competere economicamente, militarmente sì. L’UE non ha nemmeno un esercito, ma è la più grande potenza commerciale del mondo. Ed è democratica: può stabilire regole di condotta legittimate e un diritto internazionale non privo di legge morale. L’Ucraina è un crogiolo di sperimentazione: il vecchio non vuol cedere al nuovo, ma anche le scelte sistemiche universali forzano le vecchie tradizioni. Ma che io sappia, fino a due mesi fa – quando si poteva andare a Kiev per un fine settimana turistico – nessuno giudicava l’elezione di Zielinsky un successo della democrazia. Infatti sta insegnando a tutti – ma è una lezione molto ambigua – quali sono le prospettive dei nazionalismi.
Tutti si aspettano la punizione di Putin: lo vedremo imputato al Tribunale Penale Internazionale? Siamo gli esecutori – stando alle esperienze fatte nel secolo scorso – del testamento kantiano della pace perpetua. Ma è così comodo ritenerla un’utopia che non tocca a noi realizzare. Meglio stare con il nostro Cicerone: silent leges inter arma
LA GUERRA 5
Il papa ha detto tutto il dicibile sulle armi e la guerra: oggi ha ribadito: SPENDERE IN ARMI SPORCA L’UMANITA’.
Non poteva dire meglio, perché per fare prevenzione sono già sufficienti: perché prima o poi vengono usate.
E in questo momento l’aumento delle spese militari in un paese come l’Italia – tra i più ricchi di denaro privato, ma con uno Stato povero e stretto da un debito alto e crescente – si tratta di tagliare la spesa sanitaria. Non tutti sanno che comparativamente il nostro sistema pubblico è un gioiello democratico da salvaguardare, ma i prossimi tagli di bilancio saranno lì. Ci perderanno tutti: le operazioni e le assistenze complesse saranno a pagamento riservate ai ricchi: gli italiani sanno perché lo dicono tutti, quali sono le condizioni degli americani, ma hanno avuto per il covid19 l’esempio della Lombardia, regione di eccellenza, ma il virus ha fatto strage fuori dalle strutture mediche privatizzate.
Per la difesa investiamo già 26 miliardi: con gli impegni assunti questa settimana si salirà a 38. Ci sporcheremo.
*politologa e giornalista già docente e parlamentare
Immagine. Goya : I disastri della guerra . Fonte wikimedia