Strage senza fine: quattro morti sul lavoro
da “Il Manifesto”
SCIA DI SANGUE. Due morti nel Veronese (uno in edilizia, uno in agricoltura), un 72enne in un cantiere a Lecce, uno sulla ferrovia Firenze-Roma
Una manifestazione per denunciare i troppi morti sul lavoro – Foto LaPresse
La striscia di sangue sul lavoro ieri è proseguita alzandosi di poco dalla media giornaliera: quattro morti di cui si ha notizia, molto probabile che altri verranno scoperti solo dall’Inail fra settimane o mesi, compresi tre feriti gravi, due ustionati alla Bracco Imaging di Cesano Maderno, in Brianza, e uno a Livorno in un’officina nautica.
A far impressione sono altri numeri. A partire dai 72 anni che aveva Donato Marti, originario di Avetrana (Taranto), morto ieri mattina a Lecce, cadendo da cinque metri d’altezza mentre insieme ad altri operai era impegnato ad installare un montacarichi durante i lavori di ristrutturazione di un immobile in via Parini, cuore commerciale della città. È l’ennesimo morto over 70 nei cantieri edili. Ed è la terza vittima in provincia di Lecce negli ultimi 50 giorni dopo i casi di Salve (4 maggio) e Soleto (13 giugno). «Si pone una questione di vera e propria sopravvivenza per chi arriva alla pensione dopo 40 anni di duro lavoro – dice la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi – . Una condizione che purtroppo riguarda molti a Lecce, dove gli assegni pensionistici sono tra i più bassi d’Italia. Molti pensionati sono quasi costretti a ricorrere a lavori extra. Serve con urgenza aumentare le pensioni, allargando per esempio la platea dei percettori della 14esima».
La seconda vittima è un operaio di 52 anni che ha perso la vita dopo esser stato colpito da una matassa di ferro caduta dall’alto mentre lavorava in un cantiere edile a Legnago. Sempre nel Veronese, a Fumane, è morto il 26enne Marco Accordini nel vigneto al quale stava lavorando. Il ragazzo, figlio del famoso enologo Daniele Accordini, direttore della Cantina sociale di Negrar, è rimasto schiacciato dal trattore che stava conducendo.
L’ultimo incidente mortale è avvenuto a Ponticelli di Città della Pieve (Perugia) lungo la linea ferroviaria “lenta” Firenze-Roma, un operaio 58 enne che stava lavorando sulle canaline a lato dei binari è stato travolto da un treno in transito. I sindacati dei ferrovieri denunciano la poca sicurezza.