Vai al contenuto

Appello al Governo sulla pandemia in atto e le prospettive

  • di

Messaggio che il prof. Carlo Ferraro, del Politecnico di Torino, con un migliaio di docenti universitari da lui coordinati hanno inviato al Governo, ultimo atto di una richiesta del novembre dello scorso anno, finora disattesa: investire in impianti di ricambio aria per prevenire le prevedibili ondate di infezioni da COV-SARS 2. Tutte le azioni finora intraprese non hanno avuto carattere strutturale e non hanno lasciato dietro di sé nessun impianto che possa portare alla PREVENZIONE invece che al mero contrasto

Messaggio inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri e a tutte le Ministre e i Ministri.
Ondata di pandemia in atto e prospettive per fine anno.
Richiesta di conoscere lo stato di avanzamento della proposta per contrastare la diffusione del virus già avanzata.
7-7-2022
Al Presidente del Consiglio dei Ministri.
A Tutte le Ministre e i Ministri.
Oggetto: Ondata di pandemia in atto e prospettive per fine anno – Richiesta di conoscere lo stato di avanzamento della proposta per contrastare la diffusione del virus già avanzata.
Illustre Presidente del Consiglio dei Ministri,
Illustri Ministre e Ministri,

l’andamento della pandemia evidenzia una ondata di Covid 19 in piena estate. Non guardo tanto ai dati dei contagiati, quanto ai dati più preoccupanti, quelli dei ricoverati con sintomi, che sono saliti dai 4.200 circa di tre settimane fa a 8.500, delle terapie intensive, salite da 190 a 340, dei decessi, saliti (in media) da 50 a 70, indicando chiaramente la tendenza in crescita.
Sono dati confrontabili, a volte anche superiori, con i dati massimi dell’ondata estiva del 2021 (4.300 ricoverati con sintomi, 560 in terapia intensiva e 60 decessi), ma ora il picco è ancora da raggiungere e pertanto i dati saliranno ancora.
Il virus Sars-Cov-2, purtroppo, continua a circolare come fece l’anno scorso ed è quindi prevedibile, se la storia dell’anno passato insegna qualcosa, che ci sarà una nuova ondata severa all’arrivo dei primi freddi. I presupposti per tale situazione ci sono tutti.
Infatti, è già successo l’anno passato che, malgrado le varie misure di contenimento, nell’ondata iniziata alla fine del 2021 si arrivò a picchi di 20.000 ricoverati, 1.700 pazienti in terapia intensiva e 400 decessi giornalieri: da 3 a 7 volte in più di quelli dell’estate del 2021.
Tale evoluzione può benissimo ripetersi quest’anno. Come successe l’anno scorso, per contenere i numeri ai livelli attuali non saranno sufficienti distanziamento, mascherine, igiene delle mani, vaccinazioni (che nel 2021 raggiunsero valori percentuali molto alti) e cure a casa e si salirà fatalmente a numeri intollerabili.
Si tornerà a dover spendere, per ogni ondata di pandemia (della durata di circa 4 mesi) 2 miliardi di euro per il ciclo di vaccinazione, 1,5 miliardi di euro (a prezzi calmierati) per i tamponi (nei giorni in cui si hanno picchi di 1 milione di tamponi il costo per i soli tamponi ha un picco di 15 milioni di euro al giorno), da 2 a 3 miliardi di euro (sempre a prezzi calmierati) per le mascherine, a seconda del tipo (chirurgiche o FFP2) per i soli 35 milioni di lavoratori e studenti (18-26 milioni di euro per le sole mascherine per ogni giorno lavorativo, o di scuola).
In totale da 5,5 a 6,5 miliardi di euro per ogni nuova ondata (o molto di più, a prezzi non calmierati), quasi tutti a carico delle famiglie o delle imprese. Risorse spese per ottenere un risultato che non soddisferà l’opinione pubblica, e che saranno da ripetere per ogni nuova ondata di pandemia.
E, in più, saranno necessarie limitazioni alle libertà personali che l’opinione pubblica è sempre meno disposta a tollerare.
Le misure messe in campo fino ad ora non saranno sufficienti a evitare tutto ciò. Occorre mettere in campo anche altre misure.
Pertanto ritengo doveroso da parte mia chiederVi, e Ve lo chiederà tutta l’opinione pubblica, a quale stato di avanzamento sia la proposta aggiuntiva per le misure di contenimento che ho inviato a Voi a fine novembre 2021, poi confermata con lettera aperta datata 8-3-2022 con il supporto di 936 Professori e Ricercatori Universitari e degli Enti Pubblici di Ricerca. Allego quest’ultima.
L’unico riscontro a tale proposta fu la comunicazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il quale mi annunciò il 9 febbraio 2022 che la proposta era stata inviata da tempo agli esperti dell’IIS stesso per le valutazioni di competenza.
Da allora c’è stato il silenzio più assoluto.
Mi auguro che abbiate lavorato in silenzio, perché ora c’è assoluto bisogno di qualcosa in più per fronteggiare la situazione. E se poco o nulla è stato fatto (e me ne rammarico), comunque ora occorre muoversi ancor più velocemente.
Ritengo che Il Governo debba abbinare al richiamo alla “responsabilità personale” dei singoli, pur dovuto e sempre più invocato, un riesame delle proprie “responsabilità”. E la “responsabilità” del Governo non si esaurisce, ad esempio, nell’organizzare campagne vaccinali, migliorare le potenzialità degli ospedali e richiamare i singoli alla “responsabilità personale”, ma anche nel mettere in campo misure preventive aggiuntive, quali quella proposta.
Riassumo la proposta avanzata.
È prevista una misura di contrasto aggiuntiva a quelle già in atto per il contrasto al virus Sars-CoV-2. La versione integrale, con tutte le motivazioni, è in allegato.
Sintetizzando al massimo, il principio che c’è nella proposta è molto semplice e prevede l’abbassamento della concentrazione del virus tramite un trattamento dell’aria appropriato nelle aule di asili, scuole primarie e secondarie, università, residenze per anziani, ospedali, locali di pronto soccorso e analisi mediche, sale per conferenze, centri congressi, luoghi di lavoro pubblici e privati, cinema, teatri, ristoranti, autobus, treni regionali, e più in generale, in tutti i luoghi affollati nei quali può realizzarsi più facilmente una concentrazione elevata e pericolosa del virus.
Una misura che rientra nel campo delle misure preventive, senza attendere, per agire, che il Sars-CoV-2 abbia prodotto i suoi effetti deleteri: previene, invece di reprimere.
Il trattamento dell’aria può realizzarsi in vari modi:
• Con un ricambio dell’aria continuo e marcato, con aria prelevata dall’esterno.
• Con un impianto di trattamento dell’aria che, prelevando in continuità aria dagli ambienti, la convogli in un apparato di sanificazione, per poi reimmetterla, priva di virus e di altri fattori patogeni, negli ambienti stessi.
• Con apparecchi sanificatori dell’aria mobili, nel frattempo aumentati in termini di possibilità offerte.
Sarà un risultato molto importante ed apprezzabile che si possano ridurre i ricoverati in ospedale, i pazienti in terapia intensiva e i pazienti deceduti.
Il costo della proposta quasi impallidisce a fronte delle stime indicate prima per ogni nuova ondata della pandemia
.
Infine, la misura proposta è strutturale (necessita, una volta in atto, solo di essere tenuta in manutenzione), è una tantum e non ripetitiva, come lo sono, invece, le altre misure oggi in atto a fronte di ogni nuova ondata.
Restando in attesa di essere informato dello stato di avanzamento della proposta (trasmetterò la risposta ai 936 firmatari della proposta stessa), Vi invio i miei saluti,
Carlo Vincenzo Ferraro
Già Professore Ordinario al Politecnico di Torino
carlo.ferraro@formerfaculty.polito.it

(Visited 31 times, 1 visits today)

Lascia un commento