da Agenzia Dire
Mascherine in classe solo per alunni e docenti fragili; basta didattica digitale integrata per gli studenti positivi; finestre aperte per garantire il ricambio dell’aria; frequenza consentita (indossando la mascherina) a chi presenta sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali ma senza febbre. Queste le principali novità contenute nel vademecum per il contrasto alla diffusione del Covid-19 che il ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole in vista della loro riapertura. Indicazioni che dimostrano “come si voglia favorire il più possibile il ritorno degli studenti in presenza.
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RITORNO ALLA SOCIALITA’
Consentire la frequenza scolastica è prioritario perché questi due anni in cui i ragazzi hanno seguito le lezioni a distanza, non hanno avuto contatti con i coetanei e hanno perso tanti momenti di socialità, hanno creato una serie di problemi dal punto di vista comportamentale, relazionale e di crescita. Ora l’orientamento di favorire il ritorno in presenza è quello giusto.
E’ finito il tempo della dad- si torna a comportarsi come si faceva prima, ossia se il bambino sta male resta a casa, senza necessità di dover seguire le lezioni a distanza. Anche questo è un messaggio di ritorno alla normalità.
MENO REGOLE MA PIU’ RESPONSABILITA’
“Di fronte all’allentamento delle norme, però- precisa la pediatra- è opportuno un maggior senso di responsabilità da parte delle famiglie. Tra le misure di prevenzione di base è raccomandata l’igiene delle mani e l’osservanza della cosiddetta ‘etichetta respiratoria’. Con questo termine si intendono i corretti comportamenti da mettere in atto per tenere sotto controllo il rischio di trasmissione di microrganismi tra le persone, quali ad esempio proteggere la bocca e il naso durante gli starnuti o i colpi di tosse utilizzando fazzoletti di carta. Fondamentale non mandare i bambini a scuola se stanno male, essere ancora più accorti di fronte a un raffreddore che non convince e magari fare un tampone di controllo in più”.
Infine: è opportuno continuare a promuovere le vaccinazioni anti Covid perché bisogna ricordarsi- evidenzia- che la situazione epidemiologica in cui ci troviamo oggi è anche frutto della campagna vaccinale. Allentare le misure non vuole dire che non si debba più ricorrere al vaccino.