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Cambia l’assistenza agli anziani non-autosufficienti

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Pnrr, anziani non autosufficienti: così cambia l’assistenza

DOTTNET | 10/10/2022 20:51

Maggiore semplificazione e assistenza personalizzata. Il coordinamento delle azioni sarà affidato a un Comitato interministeriale

E’ stato approvato ieri in Consiglio dei Ministri il Disegno di legge che prevede politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione delle missioni 5 e 6 del Pnrr in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti. Il ddl è stato proposto dal ministro del lavoro Andrea Orlando: “Si tratta – spiega il ministro – di una riforma che ho voluto inserire tra quelle qualificanti per il Pnrr con l’obiettivo di rendere adeguato il sistema di cura per la popolazione anziana.

«È una notizia importante che sia arrivata in Consiglio dei ministri la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti – ha commentato su Facebook il ministro della Salute -. Dopo un lungo ed elaborato lavoro si punta finalmente a integrare i servizi sanitari e quelli sociali. L’obiettivo è un welfare più semplice e più vicino alle famiglie anche attraverso il potenziamento dei servizi domiciliari. Dobbiamo prenderci sempre più cura delle persone anziane che sono un pezzo essenziale della nostra comunità». Si tratta – sottolineano da Palazzo Chigi – di un provvedimento di notevole impatto sociale che attua una delle riforme previste dal Pnrr in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti.

l Ddl consta di nove articoli e prevede l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), con il compito di promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali in favore delle persone anziane, con particolare riguardo alle politiche per la presa in carico delle fragilità e della non autosufficienza. Al nuovo Comitato, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, e composto dai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute, della famiglia e delle pari opportunità, per le disabilità, degli affari regionali, dell’economia e delle finanze o loro delegati, spetterà:

  1. adottare, con cadenza triennale e aggiornamento annuale il “Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana” e il “Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana”;
  2. promuovere l’armonizzazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEPS) rivolti alle persone anziane non autosufficienti e dei relativi obiettivi di servizio, con i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA);
  3. promuovere l’integrazione dei sistemi informativi di tutti i soggetti competenti alla valutazione e all’erogazione dei servizi e degli interventi in ambito statale e territoriale e l’adozione di un sistema di monitoraggio nazionale, quale strumento per la rilevazione continuativa delle attività svolte e dei servizi e delle prestazioni resi.

Il ddl contiene poi specifiche deleghe al Governo in materia di politiche per l’invecchiamento attivo, la promozione dell’autonomia, la prevenzione delle fragilità, l’assistenza e la cura delle persone anziane anche non autosufficienti.

Tra i punti principali della riforma:
• l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio, del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare interventi e servizi;
• un nuovo sistema di assistenza, che guarda alla persona con un approccio innovativo ed unitario, integrando prestazioni sanitarie e interventi di carattere socio-assistenziale;
• vengono valorizzate la continuità di cure domiciliari dell’anziano e la promozione di misure a favore dell’inclusione sociale;
• un punto centrale del Ddl delega è rappresentato dalla semplificazione delle procedure di accertamento e valutazione della condizione di persona anziana non autosufficiente, per consentire la definizione di un “progetto assistenziale individualizzato” (Pai);
• un’attenzione particolare viene riservata agli interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane: gli ultraottantenni e gli anziani affetti da patologie croniche potranno accedere a valutazioni presso i punti unici di accesso (Pua), diffusi sul territorio, con servizi appropriati in ragione dei bisogni socio-sanitari di ciascuno;
• è previsto un “Budget di cura e assistenza” finalizzato alla ricognizione delle prestazioni, dei servizi e delle risorse complessivamente attivabili ai fini dell’attuazione del Pai;
• viene inoltre creato un servizio di Assistenza domiciliare integrata sociosanitaria e sociale – che unifica gli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (Adi) e il servizio di assistenza domiciliare;
• la riforma introduce, anche in via sperimentale e progressiva, la “prestazione universale per la non autosufficienza”, in sostituzione dell’indennità di accompagnamento, graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale e finalizzata a consentire all’anziano non autosufficiente la possibilità di optare fra una prestazione economica e specifici servizi alla persona;
• sono previsti, infine, specifici interventi a favore dei caregiver familiari. In particolare, la ricognizione delle tutele – anche in ambito previdenziale – per il loro reinserimento nel mercato del lavoro.
Il provvedimento approvato in Consiglio dei ministri, sarà trasmesso alla Conferenza Unificata per il parere. Successivamente tornerà in Cdm per l’esame definitivo da parte del nuovo Esecutivo e, dunque, sarà trasmesso alle nuove Camere per l’esame parlamentare.

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