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“Servizio Sanitario Nazionale sull’orlo del baratro”

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Ordine dei medici: “SSN sull’orlo del baratro”

DOTTNET | 14/11/2022 19:12

Ordine dei medici: “Se non riusciremo a trovare le risorse per avere personale sufficiente e motivato sarà la fine del Ssn e lo scivolamento verso sistemi assicurativi che lasceranno indietro i meno abbienti”

“Siamo in una situazione in cui il Servizio sanitario nazionale non regge più, siamo sull’orlo di un baratro e ci vorrà molto poco per scivolare nel burrone verso la fine del sistema solidaristico e universalistico”. Non usa mezzi termini il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) commentando all’Adnkronos Salute, uno dei dati del sondaggio Ipsos per Amref, dal quale emerge che la maggioranza degli italiani, il 58%, apprezza la sanità pubblica del nostro Paese, ritenendola di “buona qualità” (50%) o di “ottima qualità” (8%). Non mette in discussione l’ottima qualità della nostra sanità pubblica, ma si dice convinto che “se non riusciremo a trovare le risorse per avere personale sufficiente e motivato” sarà “la fine del Ssn” e lo scivolamento verso sistemi assicurativi che lasceranno indietro i meno abbienti.

“Il sistema non regge perché mancano i presupposti: i medici se ne stanno andando, sia quelli ospedalieri sia quelli di famiglia, perché il sistema non è più attrattivo, la loro qualità di vita è peggiorata e preferiscono andare a lavorare in una cooperativa o all’estero piuttosto che essere costretti a carichi di lavoro insostenibili. In questa prospettiva il grido di allarme vero è che siamo all’anticamera della fine del Ssn”. “Già oggi molti italiani dei ceti medio-alti utilizzano il sistema assicurativo come sostitutivo di quello dello Stato, e se non si investiranno risorse per mantenere o attrarre professionisti, il servizio sanitario nazionale sarà sempre meno efficiente ed efficace e un sistema assicurativo sarà il passo successivo. A quel punto una parte importante della popolazione avrà problemi di assistenza, perché si svilupperà una sanità di serie A e una di serie B”.

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