“Un prezzo intollerabile”. La voce del presidente Mattarella contro la violenza stradale
Alessandro Di Stefano
-da BC
20 Novembre 2022
«L’elevato numero di persone che perdono la vita o che rimangono gravemente ferite sulle nostre strade costituisce una sofferenza sociale inaccettabile. Le vittime del traffico stradale sono un prezzo che la comunità non può tollerare». Sollecitato anche da Fiab (qui la lettera inviata al Quirinale del presidente Alessandro Tursi), il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto sentire alta la sua voce contro l’intollerabile piaga della violenza stradale. L’occasione è stata quella della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada, che ricorre oggi, domenica 20 novembre.
La giornata si tiene dal 2005, anno nel quale l’ONU ha deciso di istituire un appuntamento annuale per commemorare persone che hanno perso la vita a causa di incidenti stradali. Domenica 20 novembre sarà la Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada. «Ogni anno, 1,3 milioni di persone perdono la vita in incidenti stradali e 50 milioni sono feriti – ha ricordato Antonio Guterres, il Segretario Generale delle Nazioni Unite -. Si tratta della principale causa di morte per bambini e ragazzi. Uno dei modi migliori di ricordare e onorare le vittime consiste nel fare la nostra parte per rendere le strade più sicure in tutto il mondo».
Anche l’Italia è compolice nella tragedia quotidiana della violenza stradale. Stando all’Istat nel 2021 sono morti 229 tra ciclisti e persone in monopattino; per quanto riguarda i pedoni, anch’essi parte della mobilità attiva, i decessi lo scorso anno sono stati 471. Nel corso degli anni è senz’altro aumentata l’attenzione da parte delle amministrazioni nel limitare anzitutto la velocità massima all’interno dei contesti urbani. In altri Paesi, alcune città hanno adottato misure più radicali: a Parigi, capitale sempre più bike friendly grazie alla guida della prima cittadina Anne Hidalgo, le zone 30 sono attive nella maggior parte delle vie.
La sicurezza stradale è un obiettivo che si può raggiungere grazie alla diffusione della cosiddetta mobilità dolce. Lo dimostrano i dati di Safety in numbers, studio condotto in 114 città tra Danimarca e Stati Uniti, oltre che in 14 Paesi europei, e che è di piena attualità in occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada. Ne è emerso che una maggior quota di persone in sella e a piedi produce minori situazioni di rischio per tutti gli utenti della strada. “Maggiore è il numero di ciclisti, minore è il numero di incidenti”, spiega la ricerca, secondo la quale una città che raddoppia il numero dei pedoni riscontrerà un calo del 32% degli infortuni per incidenti stradali; raddoppiando il numero dei ciclisti il medesimo rischio cala del 34%.