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LA “GIORNATA DELLA MEMORIA”: SE IL FUTURO NON È DIETRO DI NOI

  • di
L’ALZHEIMER
DELLA STORIA

di Paolo Farinella*

SE IL FUTURO
NON È DIETRO DI NOI IL PRESENTE È UN INFERNO «GIORNATA DELLA MEMORIA»
ANNO 2023
IV della nuova serie
      Anche quest’anno arriva il GIORNO DELLA MEMORIA-2023, in un contesto di smemorati volontari che si dedicano a cancellare, e pare con successo, il passato che ci ha segnato nella vita di ieri, ma specialmente in quella di oggi. Aumenta in Italia e nel mondo il sentimento anti-semita, antigiudaico, anti-chiunque-appare DIVERSO agli occhi miopi di gente malata che si nutre della propria paura nel tentativo di esorcizzare e custodire una sicurezza che non esiste.    Solo la storia nella sua quotidianità, che scorre come un ruscello senza ostacoli di barriere, può rivelarci chi siamo e come vogliamo essere. IL FUTURO È DIETRO DI NOI. Sempre, comunque, nonostante noi stessi e nonostante gli sforzi e gli impegni politici di negare quello che è successo.    Dicevano gli antichi che i fatti sono pietre-rocce-macigni che non si possono cancellare con la gomma («contra factum non valet argumentum»). Solo gli ignoranti e gli imbecilli, che crescono nell’ignoranza strutturale del loro inutile esistere, possono illudersi di essere «SUPERIORI» in fatto di sangue, di «razza» (????), di civiltà e altre scemenze del genere.    Il Giorno della Memoria è sempre più depotenziato proprio perché è stato istituzionalizzato e ogni anno, come arrivano sempre l’autunno e l’inverno, arriva puntuale il 29 gennaio il GIORNO DELLA MEMORIA.
   Tutte le feste comandate sono destinate all’oblio. Spetta a ciascuno di noi fare sì che la festa istituzionalizzata diventi e sia giorno GIORNO PERSONALE per interrogarsi sulle proprie origini e sui fondamenti che hanno costruito il nostro mondo di oggi, di cui siamo vittime e artefici.    Una persona sventurata, colpita dall’Alzheimer, non riconosce le persone che con lei hanno trascorso l’intera vita: vive una non-vita perché non sa nemmeno di essere in un mondo inconsistente senza ritorno.       Perdere la memoria del nostro divenire costante, del nostro passato è privarci del carico più importante del nostro esistere. Lasciamo che i fascisti di ieri e di oggi, neofascisti rabberciati, che con colpevole colpa gli italiani hanno mandato al governo, nonostante si riferiscano ai loro nonni che sono stati autori o complici consapevoli della Shoàh-Catastrofe e delle leggi razziali, Come è stato possibile? La risposta è una: gli Italiani e le Italiane hanno contratto l’Alzheimer della Storia, se ne sono imbevuti e hanno fatto l’equazione: uno vale l’altro.    Ogni anno noi, proponenti di questo programma 2023, non facciamo né proponiamo commemorazioni che lasciano il tempo che trovano, ma invitiamo alla mensa della Memoria i PROTAGONISTI DI IERI, quelli che sono stati trucidati e quelli che sono scampati. In silenzio austero, forte e assordante, ci disponiamo ad ascoltarli, facendo scendere parole e musica dentro il nostro sangue e linfa, alimentando la sorgente che nutre la Memoria e alla fine prendiamo l’impegno di essere coerenti col nostro bisogno di esistere, sapendo che senza gli altri, il nostro destino è la Morte.    L’altro è il solo che ha il segreto  della nostra identità perché solo lui/lei ci può rivelare chi siamo noi.      Sì, gli altri, tutti gli altri sono la parte migliore di noi per dirci che ciascuno di noi non è mai singolo e individuale, ma un mondo sconfinato abitato da tutta l’umanità.    Per una riflessione e il programma di domenica 29 a Palazzo Ducale di Genova, alle ore 16,30 cliccare il bottone in fondo pagina NEL SEGNO DELL’ESILIO. Genova, 29-01-2023
*Paolo Farinella, prete
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