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Dal 13 aprile nuova forma d’ammissione a Medicina

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Dal 13 aprile al via nuovi test ammissione Medicina: come funziona la prova

Indagine: il 62% degli studenti che intendono iscriversi alla facoltà di medicina e chirurgia sono mossi dal desiderio di poter aiutare concretamente le persone e, contrariamente a ciò che si è soliti credere, solo il 3% perché già figli di medici

E’ partito il conto alla rovescia per la prima sessione in cui si potrà sostenere il nuovo Tolc Med.   In seguito alla riforma, annunciata lo scorso settembre, infatti, gli studenti non dovranno più attendere la fine delle vacanze estive per poter affrontare il consueto test di ammissione alle facoltà medico-sanitarie, ma potranno tentare la prova a partire dal 13 aprile. Questa però non è l’unica novità, perché gli aspiranti medici potranno cimentarsi con il test d’ingresso online già a partire dal quarto anno di scuola superiore e, se non soddisfatti del risultato, potranno ripeterlo anche nella seconda sessione prevista a luglio.

La prova prevederà 50 quesiti da svolgere in 90 minuti, suddivisi in 7 domande di comprensione del testo e conoscenze acquisite negli studi, 15 di biologia, 15 di chimica e fisica e 13 di matematica e ragionamento e il punteggio sarà equalizzato in base alla difficoltà delle domande affrontate e calcolato con un massimo di 1 punto per ogni risposta corretta, 0 per quelle nulle e -0,25 per ogni errore commesso.   A meno di due mesi dalla prima sessione, esiste ancora molta incertezza sulle informazioni comunicate dal ministero in merito al test e scarsa conoscenza da parte degli studenti di tutte le modifiche apportate.   “Il sentiment generale che si percepisce tra i giovani che dovranno sostenere il nuovo test di ammissione a medicina e chirurgia è di maggiore ansia e preoccupazione perché ritenuto più competitivo rispetto alla vecchia modalità, un ostacolo per molte persone e troppo difficile per chi deve preparare contemporaneamente anche l’esame di maturità è emerso che il 62% degli studenti che intendono iscriversi alla facoltà di medicina e chirurgia sono mossi dal desiderio di poter aiutare concretamente le persone e, contrariamente a ciò che si è soliti credere, solo il 3% perché già figli di medici. Il 28%, invece, ha dichiarato di voler diventare medico per vocazione e il 7% per i cospicui stipendi. 

Il 92% dei rispondenti al sondaggio, infatti, si è trovato d’accordo nell’affermare che chi studia medicina ha buone possibilità di fare carriera in futuro e di ottenere quindi una buona retribuzione.   Gli aspiranti medici non provengono solo da percorsi di studio strettamente scientifici e le possibilità di ammissione sono molto influenzate anche dalla capacità di gestione dell’ansia e dalla comprensione a fondo della “struttura” delle domande del test.   Le opinioni degli studenti sulla possibilità di frequentare la specializzazione fuori dai confini nazionali si dividono a metà con un 51% che ha affermato di voler rimanere in Italia e un 49% che preferirebbe, invece, trasferirsi all’estero, per avere una formazione internazionale. Tra i corsi di specializzazione più ambiti: pediatria, oncologia, ginecologia, neurologia, cardiochirurgia, medicina d’urgenza, neurochirurgia e medicina legale

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