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“La responsabilità dell’ennesima strage di migranti spetta a Italia ed Europa”

  • di

di Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo

Fonte: La repubblica

Lorefice “La colpa della strage è delle politiche di Italia e Ue”
intervista a Corrado Lorefice a cura di Giusi Spica
in “la Repubblica” del 1 marzo 2023
«La responsabilità dell’ennesima strage dei migranti è della politica italiana ed europea.
Piantedosi ha ribaltato la colpa sulle vittime. Bisogna invece chiarire se ci sono state gravi
omissioni di soccorso». L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, condanna le parole del
ministro dell’Interno dopo il naufragio sulle coste calabresi («La disperazione non può mai
giustificare condizioni di viaggio che mettano a rischio la vita dei propri figli») e boccia il decreto
che lega le mani alle Ong.

Perché dice che la colpa della strage dei migranti è nostra?
«Quel che è avvenuto in Calabria non è stato un incidente, bensì la conseguenza delle politiche
italiane ed europee di questi anni.
Noi cittadini, noi cristiani, malgrado gli appelli del Papa, non
abbiamo fatto quel che era necessario, girandocidall’altra parte».
Piantedosi ammonisce i migranti a non mettere a rischio la vita dei figli. Che ne pensa?
«Per chi non vive i drammi della guerra e della povertà è facile teorizzare. Quelle persone non
hanno altra scelta che tentare di trovare un pezzo di terra accogliente.
Noi occidentali abbiamo le
nostre responsabilità perché favoriamo i cambiamenti climatici e esportiamo armi nei loro Paesi.
Rischiamo tutti di ammalarci di una forma particolare di Alzheimer che fa dimenticare le
responsabilità. Credo sia necessario rispondere ai tanti interrogativi aperti sul naufragio e dissipare
ogni equivoco sulla gravissima responsabilità di chi non soccorre inaufraghi e li lascia morire in
mare».
È una bocciatura dell’ultimo decreto sulle navi delle Ong?
«È una norma che viola la legge del mare e la nostra Costituzione.
Evidentemente non si vuole nessuno nel Mediterraneo, ecco perché si criminalizzano le Ong. È
assurdo imporre alle navi che hanno già fatto un salvataggio di non fermarsi se si imbattono in un
altro naufragio».
Come si arginano le stragi nel Mediterraneo?
«Non con politiche di respingimento. La paura dell’invasione del mondo arabo è un alibi. I migranti
che arrivano sulle nostre coste sono soprattutto cattolici e ortodossi. In Italia producono 8 miliardi
di Pil, pagano le tasse, lavorano nellecampagne e badano agli anziani.
Siamo noi a guadagnarci. C’è una grande ipocrisia dell’Occidente che li dipinge come invasori».

Allude anche al centrodestra?
«Il mio compito non è fare politica ma dire la parola del Vangelo. Gesù diceva: “Ero forestiero e mi
avete accolto”. Invece oggi molti cristiani sono vittime del lavaggio del cervello che vede nello
straniero un nemico.
Ci siamo dimenticati della lezione dei padri costituenti che hanno riconosciuto pari dignità sociale a
tutte le persone indipendentemente da sesso, età, religione».
Rischiamo un nuovo fascismo?
«Temo si possa prefigurare di nuovo quel nazionalismo e quella grettezza che ci fanno perdere la
nostra vera identità. L’Italia ha vissuto il dramma dell’emigrazione ed è stata parte attiva nella scelta
di unire l’Europa dopo il disastro della Seconda guerra mondiale. Invece cresce l’individualismo
delle nazioni».

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