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Pfas, inquinante molto dannoso: circola liberamente in Italia

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PFAS. Che fine ha fatto il DDL Crucioli?

Il Disegno di Legge per la messa al bando dei Pfas in Italia è stato presentato nella scorsa legislatura dal senatore Mattia Crucioli. Finora, non l’ha riproposto nessuno in Parlamento, né il Governo, i cui partiti non si erano mai mostrati partecipi su questa emergenza nazionale e internazionale, e neppure quelle forze di opposizione che pur avevano esibito cognizione di causa (lo stesso Crucioli proveniva dai Cinquestelle).

Eppure dovrebbe essere arcinoto che la calamità mondiale dei Pfas ha in Italia le sue punte di iceberg nei disastri ambientali e sanitari (stigmatizzati dall’ONU) del Veneto (made in Miteni di Trissino) e del Piemonte (Solvay di Spinetta Marengo), ma ormai non lascia indenne nessuna regione della penisola: Lombardia, ToscanaLazioTrentino ecc., come abbiamo più volte documentato (si veda al riguardo il nostro Sito). 

Il Disegno di Legge dell’ex senatore Mattia Crucioli (che mettiamo a disposizione di chi ce lo richiede) detta “Norme per cessazione della produzione e dell’impiego dei Pfas”. Insomma li mette al bando in Italia. Vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assumele istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti,  insomma dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.

L’«inquinante eterno» in almeno quattro siti bresciani.

Confermata  da una ricerca su scala senza precedenti condotta da «Le Monde» e da 17 partner,  l’inchiesta giornalistica internazionale chiamata The Forever Pollution Project ha realizzato una mappa che individuapiù di 17mila siti in Europa contaminatidalle  sostanze perfluoroalchiliche Pfas , oltre 2mila in cui la loro concentrazione è considerata pericolosa per la salute e altri 21mila siti in cui l’inquinamento è presunto. Anche in provincia di Brescia: vedi mappa.  

PFAS. Inquinamento senza confini.

Che le sostanze perfluoroalchiliche PFAS siano diffuse globalmente è oramai un dato assodato dalla ricerca scientifica, ma il nuovo studio dell’Università della Florida su Environmental Science&Techonology  ne ha individuato la presenza in una fonte inaspettata e insospettabile… (clicca qui).

Pfas. La Cgil nazionale bracca il tribunale di Vicenza.

C’è l’impegno dello stesso segretario nazionale Maurizio Landini: la Cgil nazionale starà col fiato sul collo al tribunale di Vicenza rispetto all’inchiesta nei confronti della Miteni di Trissino, azienda produttrice di PFAS (prima Rimar, poi Miteni, chiusa per fallimento nel 2018), per i danni procurati alle persone che hanno lavorato nel sito e che hanno nel sangue valori altissimi di Pfas.

Sulla stessa linea si è espresso il grande convegno organizzato dalla Cei con monsignor Giuliano Brugnotto a Vicenza proprio dedicato al caso  Pfas in particolare.

Nel frattempo il patronato Inca Cgil ha chiesto e ottenuto dall’Inail il riconoscimento della malattia professionale per 19 ex lavoratori, con un danno del 2 per cento per bio-accumulo di Pfas nel sangue, quindi non per patologie manifeste ma perché potrebbero insorgere malattie in futuro.

Solvay affila le armi in attesa del processo.

Dopo la prima condanna in Cassazione, nel secondo processo a carico della Solvay di Spinetta Marengo, il polo chimico è al centro di un’inchiesta chiusa dalla Procura della Repubblica di Alessandria: viene contestata l’ipotesi di disastro ambientale colposo. In particolare è sotto accusa la tenuta della cosiddetta “barriera idraulica“ avviata nel 2007 e implementata successivamente: a più riprese si è dimostrata del tutto inefficace in quanto sono avvenute continue  fuoriuscite all’esterno dello stabilimento  di contaminanti storici come il cromo esavalente nonché di Pfas C6O4, ADV e PFOA. Le difese hanno depositato una lunga memoria ai magistrati e l’hanno propagandata in conferenza (continua cliccando sul titolo).

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