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«Prevedibili 10 milioni di decessi per antibiotico-resistenza»

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«Nel 2050 prevedibili 10 milioni di decessi per antibiotico-resistenza»

di Federica Bosco, Sanità informazione

Concentrare l’attenzione su nuove minacce che si profilano all’orizzonte: dal ritorno della aviaria, ai batteri multi-resistenti, un fenomeno in crescita  in tutta Europa che vede l’Italia tra i paesi più colpiti.  Questa è la vera minaccia odierna . Erano già presenti prima del Covid, ma oggi la situazione è peggiorata al punto che, se non si interverrà, diventerà un grave problema per il futuro. Si calcola che nel 2050 senza un intervento strutturato a livello mondiale sull’utilizzo appropriato degli antibiotici rischieremo di avere 10 milioni di morti; quindi, la prima causa di morte al mondo saranno le infezioni per batteri resistenti.

Colonizzazioni batteriche anche sul territorio

Una vera e propria emergenza che riguarda non solo ospedali e RSA, ma anche il territorio. Purtroppo l’Italia, dopo la Grecia, ha un triste primato:12 decessi all’anno ogni 100 mila abitanti, una percentuale molto alta, se si pensa che l’Olanda ne ha solo due. È necessario dunque prestare attenzione al fenomeno che dagli ospedali e dalle RSA è migrato sul territorio».

Un piano nazionale per far fronte all’emergenza delle infezioni  di batteri resistenti

Per affrontare il pericolo, che potenzialmente può interessare chiunque, dallo scorso mese di febbraio l’Italia ha adottato il nuovo piano nazionale di controllo dell’antimicrobico resistenza. «Si basa su alcuni pilastri che sono: la prevenzione, la sorveglianza e il buon uso degli antibiotici».

I nuovi farmaci: antibiotici, microcine, fagi e metodo Crisprcas

Per far fronte a questa nuova emergenza si profilano all’orizzonte alcune importanti soluzioni terapeutiche: «Nel 2022 sono state approvate nuove molecole salvavita per le infezioni delle vie urinarie, addominali, della cute, dei tessuti molli  e di alcuni ceppi di micobatteri della tubercolosi . Tra le soluzioni più innovative ci sono la terapia con la microcina, che permette di uccidere i batteri multi-resistenti e ripristinare la flora intestinale; la terapia fagica,  che consiste nell’attaccare e distruggere i batteri con i batteriofagi che sono virus particolari in grado di inserire il genoma virale al loro interno. Infine con il metodo CRISPCas  sarà possibile modificare il genoma dei microrganismi intestinali rendendoli non aggressivi. In questo modo si  attuerà una vera e propria decolonizzazione genomica senza sostituire gran parte della flora batterica come invece avviene mediante antibiotici.

Le malattie infettive che fanno paura

Anche per contrastare malattie infettive sempre presenti come l’Hiv , che interessa 38 milioni di persone al mondo, ci sono importanti soluzioni terapeutiche; E’ una terapia caratterizzata dalla possibilità di utilizzare farmaci long acting ovvero che si possono dare ad intervalli di due mesi e poi a sei mesi, in modo da togliere quello stigma legato alla terapia orale quotidiana. Occorre però puntualizzare che non c’è solo Hiv,  l’Italia è appena uscita dalla epidemia di Monkeypox, mentre esiste ancora un’altra grande epidemia di cui pochi parlano che riguarda le malattie sessualmente trasmesse».

Un sistema One Health per difenderci dai batteri e dalle malattie infettive

Difendersi è possibile, ma occorre un impegno collettivo. Serve un meccanismo One Health, ovvero un sistema integrato dove l’epidemiologo, il veterinario, il microbiologo, lo specialista delle malattie infettive costruiscono insieme un approccio e un algoritmo che permetta di non saltare i passaggi. Questo è un aspetto importante che non può essere disgiunto dal fatto che tutta la gestione delle malattie infettive ha necessità di risorse e di una strategia di produzione dei vaccini che, come ha dimostrato il Covid, se sono efficaci e prodotti in tempi rapidi rappresentano uno degli approcci più innovativi che possiamo avere nella gestione globale delle malattie infettive

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