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Ecco i killer micrometrici che ci avvelenano

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Ecco i killer micrometrici che ci avvelenano

Si chiamano PM2.5, sono particelle con un diametro aerodinamico inferiore ai 2,5 micrometri e per la loro dimensione estremamente ridotta possono oltrepassare gli alveoli polmonari, arrivando a circolare nel nostro sangue

di Isabella Faggiano, Sanità informazione

Inquinamento: ecco chi sono i killer micrometrici che avvelenano il nostro organismo

Galleggiano nell’aria e finiscono nel nostro apparato respiratorio. Nello spazio che ci circonda ci sono delle polveri talmente sottili, invisibili all’occhio umano, da riuscire a penetrare nel nostro organismo e, attraverso gli alveoli polmonari, contaminare il nostro sangue. Il tragitto delle particelle più piccole è così diretto, senza barriere efficaci, da poter essere paragonato ad un’iniezione endovenosa. Molte di queste particelle microscopiche, quelle che formano il cosiddetto particolato atmosferico, sono nocive per la salute umana e causano gravi patologie, per lo più croniche, a carico degli apparati respiratorio e cardiovascolare, ma anche tumori e mutazioni genetiche. E non si tratta di ipotesi o possibilità. La correlazione tra queste malattie e l’inquinamento atmosferico è ampiamente dimostrata da numerosi e autorevoli studi scientifici.

I bambini italiani si ammalano di cancro il doppio rispetto alla media europea

In età pediatrica, nel nostro Paese, è il cancro la prima causa di morte per malattia. Il numero delle nuove neoplasie pediatriche è doppio rispetto alla media europea, triplo se si considerano soli i casi al di sotto dell’anno di età. In tutto, ogni anno in Italia, sono 2.200 le nuove diagnosi tra bambini e adolescenti. «Affinché si possa invertire la rotta è necessario, innanzitutto, rimuovere le esposizioni ai cancerogeni, ovvero le sostanze certamente cancerogene per l’uomo (Classe 1 IARC), per le quali occorre attivare mirate azioni di prevenzione primaria, e quelle probabili o sospette cancerogene (Classe 2 IARC), classificate come tali dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul cancro, a cui dovrebbe applicarsi il principio di precauzione sancito nei trattati di funzionamento dell’Unione Europea».

Lo studio: bambini con zainetti in spalla per misurare l’inquinamento

Ma quanto i nostri bambini sono effettivamente esposti all’inquinamento atmosferico? Per rispondere a questa domanda Dyson ha commissionato una ricerca scientifica, realizzata nell’ambito del progetto didattico “La scienza dell’aria”. Nove studenti milanesi hanno trascorso due intere settimane indossando uno zainetto dotato di batteria, Gps e sensori in grado di rilevare agenti inquinanti. In questo modo è stato possibile monitorare non solo l’esposizione all’inquinamento durante il percorso da e verso la scuola, ma anche all’interno della propria casa e negli ambienti confinati normalmente frequentati. Risultato? PM2.5, NO2 e VOC sono i principali inquinanti a cui nostri figli sono quotidianamente esposti.

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