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Vie contro l’antibiotico-resistenza

  • di

di Luigi Campanella*

Il digestato rappresenta l’anello di chiusura della economia circolare agricola in quanto restituisce al suolo i nutrienti fondamentali per le piante N,P,K e la frazione organica indigeribile,la lignina precursore dell’humus,principale serbatoio di carbonio del suolo.I detrattori degli impianti di biogas spesso argomentano che il digestato avvelena i suoli per le sostanze inquinanti che contiene.Un’attenzione particolare merita l’inquinamento del digestato da parte di antibiotici in quanto concorre al crearsi delle condizioni di resistenza a questi farmaci da parte di alcuni classi di bstteri.Per contrastare questa pericolosa situazione l’UE ha finanziato con 5,5 milioni di euro il progetto Nomad indirizzato alla degradazione degli antibiotici mediante un processo in 2 fasi,la prima di ossidazione con acqua ossigenata,la seconda di fotodegradazione con luce uv capace per le lunghezze d’onda scelte di trasformare l’ossigeno in.ozono e successivamente in radicali liberi idrossilici,capaci secondo i ricercatori del progetto,di rimuovere tramite ossidazione qualunque composto,antibiotici compresi.In relazione a quanto si diceva sopra circa la possibile indotta resistenza dei batteri agli antibiotici una ricerca di origine cinese sostiene che questo rischio si può ridurre con l’aggiunta al processo complessivo di.nanoparticelle di magnetite con.il vantaggio anche di aumentare drl 22%la produzione di metano.Il dosaggio di nanoparticelle è di 0,5 g/l:ne deriverebbe per un digestore del volume di 5000 mc un carico di 2,5 tonn di nanoparticelle!!.Di fronte a queste innovative tecnologie,e le incertezze e dubbi che le accompagnano, non si può.non pensare alla vecchia alternativa del compostaggio della frazione solida del digestato,capace di abbattere tetracicline ed altri antibiotici

*docente di Chimica nell’Università La Sapienza di Roma

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