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In Iran, le violazioni dei diritti umani sono sempre più preoccupanti

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di Amnesty International

In Iran, le violazioni dei diritti umani sono sempre più preoccupanti.   Dall’inizio del 2023 le autorità iraniane hanno messo a morte oltre 300 persone, quasi tutte provenienti da ambienti marginalizzati ed economicamente svantaggiati, accusate di vari reati – compresi quelli di droga – difficilmente dimostrabili a causa dei processi irregolari cui sono state sottoposte.   Tre persone – la cui unica colpa era quella di aver preso parte a proteste pacifiche – sono state impiccate: Majid Kazemi, Saleh Mirhashemi, Saeed Yaghoubi.   Confessioni estorte sotto tortura, violenze, processi iniqui e approssimativi sono ormai una prassi, le esecuzioni capitali una pratica quotidiana. Se questo allarmante andamento dovesse proseguire, alla fine dell’anno se ne conteranno quasi un migliaio. “La vergognosa velocità con cui le autorità iraniane eseguono condanne a morte, in violazione del diritto internazionale, mostra la loro mancanza di umanità e il loro profondo disprezzo per il diritto alla vita.” – ha dichiarato Diana Eltahawy, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.   Le nostre pressioni non si fermano. Le nostre denunce nemmeno. Continuiamo a tenere accesa la luce sul paese. Per contrastare tutto questo abbiamo bisogno di te!   AIUTACI A DIFENDERE I DIRITTI UMANI IN IRAN E OVUNQUE NEL MONDO DONA IL TUO 5X1000 AD AMNESTY INTERNATIONAL #AmnestySeiTU Bastano la tua firma e il nostro codice fiscale 03031110582 INSIEME CONTINUEREMO A SALVARE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI VITE
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