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LA CRIMINALITA’ INFORMATICA

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LA CRIMINALITA’ INFORMATICA

di Giuseppe Vinci*

Oggi, le apparecchiature informatiche (computer, una rete o un dispositivo

hardware) fanno parte della nostra vita, perché ci accompagnano tutto il giorno nel lavoro e

nel tempo libero. Sono diventati strumenti utili e indispensabili che possono rappresentare

il mezzo o l’obiettivo di un crimine. Con il dilagare della digitalizzazione nella vita quotidiana,

accelerata dalla passata e drammatica pandemia di Covid-19, la protezione dalle minacce

informatiche è diventata essenziale e prioritaria per il cittadino, per le aziende e per le

istituzioni pubbliche. In breve tempo, la sicurezza informatica ha acquisito un’importanza

fondamentale per l’Italia e per l’Unione Europea, che sono stati messi in campo sistemi e

tecnologie di Cybersecurity. Sistemi appositamente studiati per proteggere i dati dagli

attacchi informatici, attraverso mezzi, tecnologie e procedure messe in atto per la protezione

dei sistemi informatici.

È importante sapere che le nuove tecnologie elettroniche e la grande semplicità di

utilizzo e diffusione delle apparecchiature digitali, hanno esteso e favorito la partecipazione

al mondo internet e in particolare ai social che popolano il mondo internet, senza limiti di

età.

Oggi possiamo affermare che siamo in presenza di una società che gestisce gran

parte della propria vita di relazioni attraverso i social. Da un lato possiamo dire che la nuova

tecnologia informatica e digitale favorisce e mantiene attive le relazioni vicine e lontane, di

contro aumenta l’esigenza di rafforzare la sicurezza nei confronti dei predatori informatici,

più vicini al cittadino meno esperto.

Infatti, attraverso l’uso dei social si stanno manifestando sempre di più nuove attività

criminali e che colpiscono in particolare, sia banche dati sanitarie, sia servizi di e-commerce,

sia servizi di home banking, non solo a scapito dei cittadini ma anche a scapito delle

istituzioni pubbliche e private.

A livello nazionale, esiste già da tempo un portale del Commissariato di P.S. on line, a

disposizione dei cittadini, operativo h24, sia per monitorare la rete, sia per raccogliere

eventuali istanze di aiuto e assistenza.

Il governo Draghi, infatti, consapevole di unificare le attività di protezione dalle

minacce informatiche, aveva fatto approvare il decreto legge n. 82/2021, convertito poi con

modificazioni nella legge n. 109 del 4 agosto 2021 recante la “Conversione in legge, con

modificazioni, del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in

materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e

istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN)”.

Si tratta di un provvedimento legislativo che assegna al Presidente del

Consiglio, l’alta direzione e la responsabilità generale delle politiche per la cybersicurezza e

istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il “Comitato interministeriale per la

cybersicurezza (CIC)”, cui spettano funzioni di consulenza, proposta e vigilanza in materia

di politiche di sicurezza informatica.

A livello europeo, invece, l’Unione Europea ha approvato nuove norme a tutela dei cittadini

e delle istituzioni nei settori chiave, per rafforzare la sicurezza informatica o la

cybersicurezza dei sistemi e dei dati informatici delle istituzioni europee dei suoi cittadini.

Per l’Unione Europea, la sicurezza informatica e la cybersicurezza rappresentano

una strategia importante e fondamentale, a tutela del notevole aumento delle tecnologie

digitali nelle nostre vite, che ha reso significativamente importante il costo degli attacchi

informatici.

Infatti, i settori più a rischio sono i trasporti, l’energia, la sanità, le telecomunicazioni

le infrastrutture digitali, le banche, i mercati finanziari, i processi democratici, lo spazio e la

difesa. Inoltre, la sicurezza informatica incide notevolmente anche sui dispositivi personali

e su tutti i sistemi operativi dei dispositivi collegati a Internet.

Per questa prevalente ragione, il parlamento Europeo nel 2022, ha aggiornato la

legislazione tesa a migliorare la cybersicurezza dei servizi essenziali, delle infrastrutture

critiche e aumentare la portata delle norme a livello europeo. Con la nuova legislazione

Europea interviene su diversi settori, inasprendo in questo modo i criteri di valutazione del

rischio informatico.

Le nuove disposizioni normative ampliano il campo di applicazione a settori e attività

critiche, sia per l’economia, sia per le attività più essenziali di primo impatto sulla società

civile (energia, trasporti, banche, sanità, infrastrutture digitali, pubblica amministrazione e

spazio). La normativa riguarda la pubblica amministrazione sia a livello centrale che

regionale, ma restano esclusi i parlamenti e alle banche centrali.

Inoltre, le nove norme europee fissano obblighi di sicurezza informatica più severi per

tutti paesi dell’Unione Europea e aumentano gli obblighi e le sanzioni per le mancate

applicazione da parte degli Stati membri.

La normativa, altresì, introduce e armonizza i requisiti di resilienza operativa digitale

nel settore dei servizi finanziari dell’Unione Europea, come banche, fornitori di servizi a

pagamento, fornitori di moneta elettronica, società di investimento e fornitori di servizi di

criptovalute.

*Presidente della “ACCADEMIA DEI SEMPLICI, Sic et simpliciter, Bologna

“E’ molto semplice essere felici, ma è molto difficile essere semplici”.

(Rabindranath Tagore – Premio Nobel per la letteratura)

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