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LA MATERNITA’ SURROGATA IN ITALIA

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LA MATERNITA’ SURROGATA IN ITALIA

di Giuseppe Vinci*

PREMESSA. Recentemente la Corte Europea ha respinto nuovamente il ricorso di alcune coppie Italiane, dichiarando illegittimo il no alla trascrizione dei figli nati con la tecnica della maternità surrogata, in linea con una precedente decisione del 2021. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU),firmata nel 1950 dal Consiglio d’Europa formato da 47 paesi, di cui 27 sono membri dell’Unione Europea (UE), è un trattato internazionale per la tutela dei diritti umani e le libertà fondamentali in Europa. Pertanto, le persone di uno Stato che hanno aderito alla Convenzione i cui diritti sono stati violati possono adire alla Corte e le sentenze che riscontrano violazioni sono vincolanti per i paesi interessati. Esiste anche un Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa che ha il compito di vigilare che le sentenze emesse vengano eseguite dagli Stati condannati, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Il Diritto al rispetto della vita privata e familiare è disciplinato dall’Articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, formato da due commi che recitano testualmente: “1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. 2. Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell’esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui”.

Secondo le determinazioni dei Giudici di Strasburgo lo Stato Italiano non è obbligato alla trascrizione anagrafica dei figli nati con la tecnica della maternità surrogata, dichiarando inammissibili i ricorsi contro l’Italia di coppie dello stesso sesso, che avevano chiesto la condanna dell’Italia, per la violazione del citato articolo 8, avendo disposto la mancata trascrizione all’anagrafe dei bambini i cui atti di nascita erano già stati riconosciuti all’estero. In questo caso, la decisione della Corte Europea ha considerato legittima la mancata trascrizione in quanto «Il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali non si è scontrato con un’impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l’opzione dell’adozione e non l’avevano utilizzata». Inoltre, i padri putativi sapevano che tale pratica era «contraria all’ordine pubblico italiano»


Recentemente il Governo Italiano ha presentato una proposta di legge che rende reato universale la gestazione per altri. Ovviamente, l’obiettivo è quello di disincentivare le coppie italiane dal ricorrere alla maternità surrogata, in quanto reato universale, perseguito dalla magistratura anche se praticato all’estero, in un paese dove è regolarmente riconosciuta. Le opposizioni si sono dichiarate già contrarie, mentre Italia viva presenterà una sua proposta di legge.

  • Presidente della ” Accademia dei Semplici, Sic et simpliciter”, Bologna
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