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Del male, di Dio e del nostro amore

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21 contributi e un saggio, le autrici e gli autori:

José Arregi, Raffaella Arrobbio, Alessandro Barban, Federico Battistutta, Leonardo Boff,
Augusto Cavadi, Annamaria Corallo, Claudia Fanti, Paolo Farinella, Paolo Gamberini,
Rita Maglietta, Stefano Manera, Carlo Molari, Gianluigi Nicola, Silvia Papi, Alessandra Prema De Salvo

Mariano Romano, Paolo Scquizzato, Gilberto Squizzato, José María Vigil, Santiago Villamayor, Paolo Zambaldi

«Ci muoviamo e viviamo nel mistero, attraversando al contempo un mondo che ha un retrogusto di morte. A noi forse è chiesto di portare e mantenere acceso in tutto ciò nient’altro che il fuoco, o almeno provare a soffiare se non sulle ceneri almeno sul nulla: Quando non ti resta nient’altro imbastisci cerimoniali sul nulla e soffiaci sopra.» (Paolo Scquizzato)

In questi ultimi anni, pare gravare sul mondo e sull’umanità una quantità di male inaudito, tanto da essere inenarrabile. Per il fatto che oggi sia così concentrato e immediatamente avvertito, si ha come la percezione che sia in ogni caso immane, troppo.
Don Paolo Scquizzato, come accadde ai tempi della pandemia sul tema della preghiera con il testo “La goccia cha fa traboccare il vaso”, ha chiesto di scrivere un contributo sul tema del male, a partire dalla propria esperienza, ad amiche e amici: filosofi, teologi, medici, appartenenti ad altre confessioni (induisti e buddhisti), credenti, atei e agnostici. 
Da sempre di fronte al male, alla sofferenza e al dolore, soprattutto quello innocente, si innalza imperiosa la domanda: perché? Una domanda necessaria, perché elevata da esseri umani necessitanti di senso.
E se questa domanda viene posta da donne e uomini di fede, o comunque all’interno di un percorso spirituale, forse diventa ancora più pesante e pressante perché ad essere tirato in ballo è Ciò che qualcuno chiama Dio.
Dalla lettura del libro s’evincerà che per la maggioranza degli autori – pur con sensibilità molto diverse – quel Dio, immaginato come onnipotente e destinatario della domanda “perché questo male”, semplicemente non esiste più.
La molteplicità dei punti di vista, che si integrano tra di loro formando un quadro che può incontrare la sensibilità dei lettori più diversi, vorrebbe aiutare a progredire in quello che molti chiamano “passaggio di soglia”: tentare cioè di ripensare e rinominare ciò che va sotto il nome di Dio, il suo rapporto col mondo, la storia e l’umana avventura

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