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Manfredonia : morti sul lavoro a 6 e 7 anni !!!

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Manfredonia : morti sul lavoro a 6 e 7 anni !

Come prevenire lutti e stragi in Puglia (e nel mondo)?

Il primo istinto nell’apprendere la tragica notizia è stato vedere la nazionalità dei bambini; non perché il “peso” del lutto sia diverso da caso a caso ma per constatare se anche questa tragedia fosse da collocare nell’ambito della diversità di speranza di vita e di salute che esiste tra immigrati e autoctoni che in verità coincide con la discrepanza tra più ricchi e più poveri; gli annegamenti come le morti per intossicazione da ossido di carbonio flagellano in particolare le comunità di immigrati; non si tratta solo di una constatazione empirica ma persino di un “dato epidemiologico”; il filo conduttore di tipo eziologico  non è , in astratto, il paese di provenienza ma il livello di povertà; la chiave di lettura che l’Avvenire fa di questa ennesima tragedia di Manfredonia (un territorio che ha già ampiamente sofferto dello “sviluppo industriale” che gli è stato imposto)  è pienamente condivisibile: due morti sul lavoro; è una chiave di lettura che denuncia la immane tragedia e fa intravedere nettamente una necessità di cambiamento che deve investire le organizzazioni lavorative le quali , come preconizza da decenni la carta stampata (il tutto “rimasto sulla carta”)  della UE , devono tenere conto dei carichi sociali e familiari , anche per evitare rischi e condizioni di abbandono

alcune riflessioni sul territorio della regione Puglia: l’ultimo tragico evento di Manfredonia ricorda quello di pochi anni fa di cui furono vittime Ciccio e Tore; certo si è trattato di dinamiche diverse ma comunque legate al tema dei rischi incontrollati nel territorio; le tante recenti morti operaie da Monopoli a Gioia del Colle , senza dimenticare la strage ferroviaria di Corato del 2016 e i tanti altri omicidi “singoli”  sul lavoro ci inducono a proporre , per l’anniversario della strage della fabbrica di fuochi artificiali di Modugno (24 luglio) , una discussione su cosa possiamo fare per prevenire nuove catastrofi umanitarie; a chi è motivato a partecipare invieremo un link.

Un abbraccio ai familiari dei due poveri bambini con la speranza di riuscire ad “arrivare il giorno prima” e con la consapevolezza che se e quando non siamo efficaci nel prevenire , nonostante i nostri buoni sentimenti, rischiamo di essere corresponsabili e ci riesce impossibile “dormire il sonno dei giusti”

Vito Totire, medico del lavoro, portavoce RETE NAZIONALE LAVORO SICURO

Bologna, 13.7.2023

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