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Un nuovo farmaco per curare la calvizie?

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I nei pelosi celano una molecola chiave per curare la calvizie

Sono brutti da vedere ma potenzialmente utilissimi per una nuova futura cura contro la calvizie. I nei pelosi, infatti, contengono una proteina che agisce come «potente attivatore della crescita dei capelli». Almeno questo è quanto emerso da uno studio dell’Università della California di Irvine, pubblicato sulla rivista Nature

di Valentina Arcovio, Sanità informazione, Nature

Sono brutti da vedere ma potenzialmente utilissimi per una nuova futura cura contro la calvizie. I nei pelosi, infatti, contengono una proteina che agisce come «potente attivatore della crescita dei capelli». Almeno questo è quanto emerso da uno studio dell’Università della California di Irvine, pubblicato sulla rivista Nature. I ricercatori hanno utilizzato la proteina per stimolare la «crescita robusta di peli lunghi e spessi» nei topi e negli innesti di pelle umana con risultati molto promettenti. I ricercatori dicono che la molecola – nota come «osteopontina» – potrebbe essere sfruttata, in futuro, per invertire la caduta dei capelli sul cuoio capelluto.

L’osteopontina riattiva le staminali dormienti per far ricrescere i capelli

L’osteopontina ha diverse funzioni, tra cui la guarigione delle ferite e la ricostruzione dei tessuti, ma non è mai stato ben chiaro il suo ruolo nella crescita dei capelli. Secondo i ricercatori, potrebbe essere iniettata direttamente nel cuoio capelluto delle persone con calvizie, come un’iniezione di botox, per riattivare i follicoli piliferi, la cavità dove crescono i capelli, e permettere così la ricrescita della chioma. «Non c’è bisogno di inventare nuove molecole, la natura le ha tutte», commenta Maksim Plikus, autore principale dello studio. Secondo il ricercatore, iniettando l’osteopontina attorno ai follicoli che hanno smesso di produrre capelli, si potrebbero riattivare le cellule staminali dormienti, e far ricrescere i capelli sulle zone calve, che sono sempre più numerose con l’avanzare dell’età.

In estate i primi studi clinici sugli esseri umani con calvizie

Dopo essere stato testato sui topi, questo metodo, che potrebbe cambiare la vita di molte persone, sarà testato in test clinici sull’uomo probabilmente già da questa estate. Fiducioso che l’osteopontina possa portare alla ricrescita dei capelli delle persone con calvizie, Plikus ha pochi dubbi anche sulla qualità dei capelli che ricresceranno. «Cresceranno come quando avevi 18 anni», dice lo scienziato. Ad oggi esistono pochi trattamenti efficaci per far riapparire direttamente i capelli. Se il trattamento avrà successo, finalmente si potrebbe colmare una grossa lacuna nei farmaci per la caduta dei capelli.

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