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Tumori: prevenzione con dieta ricca di fibre

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Tumori: prevenzione con dieta ricca di fibre

Una dieta ricca di fibre potrebbe aumentare l’efficacia dell’immunoterapia. L’alimentazione infatti avrebbe un impatto sul microbioma intestinale che, a sua volta, influenza anche l’effetto dei trattamento sui pazienti con tumore

Mele, pere, prugne e kiwi; ma anche noci, pistacchi e arachidi; fagioli, ceci, lenticchie; carote, melanzane, carciofi; cereali e addirittura il cioccolato fondente: sono tutti alimenti ricchi di fibre in grado di «nutrire» il nostro microbioma – l’insieme dei microrganismi che ognuno di noi ospita nel proprio intestino – e di conseguenza possono aumentare l’efficacia dell’immunoterapia. Sono infatti sempre più numerose le evidenze scientifiche secondo le quali quello che mettiamo in tavola può influire in modo significativo sulla risposta dell’organismo ai trattamenti antitumorali, compresa l’immunoterapia. A fare il punto sulle ultime novità sulla immunoterapia dei tumori e su come questa possa essere modulata dal microbioma intestinale sono oltre mille scienziati di oltre 38 nazioni del mondo

Oltre il 60% delle cellule immunitarie risiedono nell’intestino

«Che il microbioma sia una parte cruciale del nostro sistema immunitario lo sappiamo ormai da tempo.. Secondo alcune stime, oltre il 60% delle cellule immunitarie del nostro corpo risiedono nell’intestino. Ma solo di recente abbiamo accumulato sufficienti evidenze secondo le quali questi microbi possono essere ‘modificati’ per influenzare positivamente l’esito dei trattamenti contro il cancro, compresa l’immunoterapia».

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