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Deterioramento cognitivo lieve: cause, prevenzione, cure

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Deterioramento Cognitivo lieve

By Giulia Posenato / In Invecchiamento 

Dimenticare l’argomento di una conversazione in corso, avere difficoltà a pianificare e a svolgere attività impegnative, non riuscire a ricordare dove sono le chiavi possono essere la manifestazione di un deterioramento cognitivo lieve?

L’avanzare dell’età porta con sé un cambiamento naturale e fisiologico nelle funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione o il linguaggio. Quando l’invecchiamento è in salute, questo cambiamento non compromette l’autonomia della persona come può accadere in altre condizioni cliniche come la demenza.

Esiste però un’altra condizione, considerata la fase intermedia tra l’invecchiamento in salute e la demenza: il deterioramento cognitivo lieve o Mild Cognitive Impairment (MCI).

Il tasso di prevalenza del Mild Cognitive Impairment nella popolazione con età superiore ai 60 anni varia dal 3% al 6% e rappresenta un fattore di rischio importante verso lo sviluppo di diverse forme di demenza. Tuttavia, se trattato adeguatamente con percorsi di riabilitazione neuropsicologica necessari a prevenire la progressione dei sintomi, il Mild Cognitive Impairment può restare stabile nel tempo. Conoscerlo è importante per effettuare una diagnosi tempestiva e ottenere il massimo beneficio dalle cure disponibili.

Cos’è il Mild Cognitive Impairment?

È un decadimento cognitivo lieve, caratterizzato da difficoltà in una o più funzioni cognitive. Si tratta per lo più di difficoltà di memoria, ma esistono anche forme caratterizzate da difficoltà in altri domini cognitivi come la concentrazione e il linguaggio.

Le difficoltà sono evidenti al punto da suscitare preoccupazione nella persona o nei familiari, che osservano per primi un cambiamento nella persona. Questi cambiamenti non compromettono l’autonomia della persona nello svolgimento delle attività quotidiane. In alcuni casi però, semplici attività come fare la spesa o cucinare possono richiedere un maggior sforzo o l’utilizzo di particolari strategie.

Il Mild Cognitive Impairment può provocare anche cambiamenti dell’umore e del comportamento come ansia, aggressività o apatia. Questi sintomi possono contribuire ad un rapido peggioramento cognitivo e, anche per questo motivo, è fondamentale riconoscerli e trattarli.

Cosa fare?

Il primo passo da compiere se si notano dei cambiamenti è parlarne con il proprio medico per valutare se è il caso di effettuare degli approfondimenti.

Uno degli approfondimenti consigliati è l’esame neuropsicologico che consente di verificare lo stato delle funzioni cognitive per valutare eventuali compromissioni e le ripercussioni nella vita quotidiana. In seguito alla comprensione del quadro è possibile improntare dei percorsi di riabilitazione neuropsicologica, di stimolazione cognitiva o di training cognitivo.

Successivamente, sarà possibile valutare un percorso di riabilitazione cognitiva: un insieme di tecniche su cui si è focalizzata la ricerca per stabilire alternative efficaci rispetto alla cura farmacologica, ad oggi considerata necessaria ma non sufficiente a prevenire e trattare il deterioramento cognitivo. Lo scopo di queste tecniche è di aumentare le prestazioni cognitive, prevenendo l’insorgenza di deterioramento cognitivo o rallentandone la progressione.

Cos’è il Training Cognitivo e quali sono i suoi benefici?

È un programma personalizzato e creato su misura per la persona che manifesta il bisogno di mantenere il proprio funzionamento cognitivo. Attraverso il training cognitivo è possibile allenare le funzioni cognitive, come avviene per il sistema motorio tramite l’esercizio fisico.

Attraverso compiti specifici e guidati sarà possibile agire sulle funzioni cognitive (come attenzione, memoria, funzioni esecutive e linguaggio) per migliorarle o mantenerne la funzionalità. Gli esercizi sono mirati a stimolare precise funzioni cognitive e vengono basati su studi scientifici e teorie neuropsicologiche. Ogni esercizio è diretto ad ottenere benefici che possono essere generalizzati anche ai compiti della vita quotidiana, consentendo alla persona di mantenere la propria autonomia.

Il Training Cognitivo permette di:

  • Aumentare la plasticità cerebrale;
  • Migliorare o mantenere la flessibilità e le prestazioni del cervello;
  • Favorire un mantenimento dell’autonomia della persona nella vita quotidiana;
  • Apprenderne nuove strategie per adattarsi meglio all’ambiente circostante;

La maggior parte delle ricerche sugli effetti del Training Cognitivo nel Mild Cognitive Impairment ha rilevato un miglioramento delle prestazioni dopo tre mesi di trattamento. Tali interventi possono risultare molto utili per migliorare il funzionamento della persona, preservando una buona qualità di vita e promuovendone così il benessere cognitivo e psicologico.

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