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Cosa sono e come agiscono gli antiossidanti in medicina

  • di
Antiossidanti per la salute: a cosa servono - Project inVictus

di Luigi Campanella, professore emerito nell’Università La sapienza di Roma

Con sempre maggiore frequenza la medicina si affida a marker diagnostico-terapeutici da correlare alla individuazione di patologie.Tra questi marker gli antiossidanti sono fra i più impiegati,in quanto capaci di contrastare i radicali liberi,il conseguente stress ossidativo che da essi consegue e le patologie che dallo stress derivano.I radicali liberi sono specie chimiche caratterizzate dalla presenza di un elettrone dispari nella loro struttura elettronica e pertanto capaci di ridurre come di ossidare, perdendo l’elettrone dispari nel primo caso ed acquistando un elettrone dal coreagente nel secondo.Un recente studio ha correlato patologie renali ed epatiche a valori anomalmente bassi  di malonaldeide,superossidodismutasi,catalasi e glutatione ridotto,tutti antiox che proteggono l’organismo umano dallo stress suddetto.Lo stesso tipo di test risulta capace di rilevare anche danni da esposizione a raggi X e ad altre radiazioni.Il test viene condotto analizzando e confrontando le medie delle concentrazioni degli antiox in soggetti malati ed in soggetti sani.

La determinazione degli antiox può avvenire con metodi diversi.Quelli elettrochimici sono i più applicati:voltammetria ciclica, voltammetria ad onda quadra, voltammetria cronoamperometria,cronocoulombometria,polarografia,amperometria,potenziometria.I biosensori rappresentano un’altra opzione di determinazione, in particolare basati sulle ossidoriduttasi. Gli elettrodi a carbone vetroso modificati con allumina e gli elettrodi a pasta di carbone, sintetizzati a partire dalla grafite, sono anche impiegati soprattutto per il vantaggio di potere in essi immobilizzare modificatori sensibilizzanti di tipo diverso.Infine trovano applicazione nella determinazione degli antiox gli elettrodi a fullurene, a grafite ed a diamante drogato con boro.I ciclovoltammogrammi ottenuti con gli elettrodi a pasta di carbone in presenza di un solo antiox, acido ascorbico per esempio,producono segnali di corrente proporzionali alla concentrazione dell’antiox.In presenza di molti antiox insieme però il metodo,non essendo specifico,produce un segnale di corrente proporzionale alla capacità antiox totale.

Valori delle concentrazioni degli antiox al di sotto della norma sono indici di carenza di difese rispetto ai radicali.La luce solare,in effetti una finestra della sua lunghezza d’onda, in presenza di opportuni catalizzatori è responsabile della produzione di questi radicali a partire sia dall’acqua che dall’ossigeno,due molecole ben presenti nell’ambiente,nel primo caso mediante ossidazione dell’acqua con produzione del radicale ossidrile con.ossigeno a numero di ossidazione-1,5,nel secondo per riduzione dell’ossigeno con produzione del radicale superossido con ossigeno a numero.di ossidazione dell -0,5.I radicali liberi prodotti  attaccano organi e tessuti.Il nostro organismo è in effetti dotato di sentinelle che vigilano per intervenire ove si crei questa condizione e che sono costituiti da antiossidanti endogeni come alcuni enzimi e,secondo ricerche recenti, melatonina

Ove queste sentinelle siano scarsamente attive a causa  di patologie o di età molto avanzata bisogna ricorrere ad antiossidanti esogeni.Qui le strade si dividono fra farmaceutica che guida all’impiego di farmaci anti ox e nutraceutica in cui gli stessi effetti dei farmaci vengono ricercati con.la scelta di alimenti antiossidanti contenenti cioè composti capaci di rimuovere i radicali liberi:si tratta per lo più di vitamine,polifenoli,carotenoidi  alcuni composti metallici ossidabili presenti.negli alimenti.

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