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L’epatite Delta: forma più grave e rapida progressione di epatite virale con elevato rischio di cirrosi

L’epatite Delta è la forma più grave e a più rapida progressione di epatite virale, con un elevato rischio di evoluzione verso la cirrosi e complicanze come lo scompenso epatico e l’epatocarcinoma. L’epatite Delta cronica può presentarsi solo in chi è già affetto da epatite B. Nel mondo si stima siano circa 10 milioni le persone attualmente co-infettate da entrambi i virus, mentre in Italia la prevalenza di questa doppia infezione riguarda circa il 5-9% dei soggetti.

Recentemente l’Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità per bulevirtide 2 mg nel trattamento dell’infezione cronica da virus dell’epatite Delta (HDV) in pazienti adulti. Bulevirtide è dunque il primo trattamento specifico approvato per questa grave forma di epatite, dalla scoperta del virus HDV, avvenuta nel 1977.

“È un impatto importante- ha affermato all’agenzia Dire- perché dobbiamo tener conto che circa il 57% della spesa a carico di questa malattia riguarda i costi diretti sanitari, all’interno dei quali la maggior parte, pari a circa 14 milioni di euro, è relativa ai ricoveri ospedalieri, su una fascia di popolazione compresa nella maggior parte dei casi fra i 45 e i 65 anni di età, quindi in piena età lavorativa”. “Questo significa che oltre al costo a carico del Sistema sanitario nazionale abbiamo costi sociali importanti che sono riferiti alla perdita di produttività, visto che la maggior parte dei pazienti è ricompresa in piena età lavorativa”.

Oltre all’arrivo di terapie efficaci che hanno cambiato la gestione e il paradigma di cura di questa forma di epatite gli interventi da prevedere per ridurre ulteriormente il burden sul Servizio sanitario nazionale. “Sicuramente oltre la diagnosi precoce vi sono anche una presa in carico precoce e, soprattutto, un modello organizzativo e gestionale di presa in carico del paziente che sia omogeneo su tutto il territorio nazionale, in maniera tale da garantire un accesso rapido a queste terapie efficaci che, tra l’altro, studi recenti hanno dimostrato anche essere costo-efficaci”.

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