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“viva l’Italia antifascista”, espressione del tutto normale

  • di

di Giancarla Codrignani, politologa, giornalista, già docente e parlamentare

Alcuni particolari mi preoccupano. Il ministro Lollobrigida ferma il treno e “lo possono fare tutti”; Federico Mollicone (presidente Comm.ne Cultura della Camera e importante presenza del circo magico della presidente) chiede che l’editore della Sette, Cairo, un privato e Lilli Gruber debbano essere chiamati a rapporto per la polemica sul patriarcato di “Ottoemezzo” e si dichiara contro la libertà d’opinione; poi Andrea Dalmastro Delle Vedove (sottosegr. alla giustizia e fedelissimo FdI) indagato di ‘ndrangheta ha tolto la scorta alla magistrata Emanuela Atturo che non aveva accolto la richiesta di archiviazione, il medesimo Dalmastro ha inoltre usato l’espressione “spezzare le reni” ai magistrati. E le cene in camicia nera sparse per la penisola. Piccole cose, ma suonano da regime. Non è stato bello vedere Liliana Segre sul palco reale della Scala accanto a Ignazio La Russa fascista confesso e neppure che sia stato identificato il cittadino che ha gridato “viva l’Italia antifascista”, espressione del tutto normale.

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Intanto non commento più le guerre. Ma, ditemi, commentare cosa?

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