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Un farmaco cambia la gestione dell’obesità?

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SCIENCE 2023, DIRE

È davvero così: la semaglutide, così come riportato in questi giorni dalla rivista scientifica ‘Science’, è la scoperta dell’anno, per due motivi diversi, uno scientifico e l’altro ‘social’. È un farmaco che ha cambiato in modo abbastanza sostanziale la gestione dell’obesità, uno dei più grandi problemi che ha la società occidentale. E lo ha cambiato perché è uno dei farmaci che ha superato i risultati di tutti i suoi predecessori, soprattutto sul lungo termine, nella gestione del problema. E poiché l’obesità interessa centinaia di milioni di persone nel nostro mondo, è quindi chiaro il grande impatto che questo farmaco ha avuto, e potrà avere ancora in futuro.

Si tratta però di una scoperta scientifica non tanto nuova nell’acquisizione del principio o del meccanismo molecolare, perché riguarda conoscenze già note da oltre un decennio. Quello che si è compreso ora, e questo è avvenuto negli ultimi due-tre anni, è la loro applicabilità su larga scala nella gestione dell’obesità. Una vera e propria rivoluzione, dunque, possibile anche in Italia. Nel nostro Paese questi farmaci sono accessibili, ma con alcune limitazioni perché originariamente nascevano come farmaci antidiabetici. Poi, nel corso dei trials clinici, ci si è accorti che erano anche molto potenti nel far perdere fino al 10-15% del peso. A causa del loro costo significativo e dell’originale indicazione, questi farmaci in Italia sono prescrivibili a carico del SSN esclusivamente per i soggetti diabetici, e la loro rimborsabilità è limitata a favore dei soggetti obesi più vulnerabili, quelli che sono anche diabetici.

Alcuni di questi farmaci sono disponibili all’acquisto libero ma con difficoltà. Questo perché, dato il successo planetario della loro efficacia, c’è stata una corsa all’acquisto e l’azienda farmaceutica non è stata in grado di fare fronte al fabbisogno di tutti i soggetti obesi su scala mondiale. Questo fenomeno, è probabilmente il secondo motivo per cui la semaglutide si è conquistata la copertina di ‘farmaco dell’anno’. Perché il suo successo è stato notevolmente amplificato dai social media, un fenomeno nuovo, e a tratti pericoloso. A differenza di altri paesi, come gli Stati Uniti, in Italia è vietata la pubblicità di farmaci, per il rischio d’indurre fabbisogni sfruttando le debolezze dei pazienti. Ma i social media non hanno confini, motivando tanti pazienti a chiedere ai propri curanti la prescrizione. Per compensare questa carenza, si è dunque cercato di limitarne l’uso soltanto ai diabetici, ai quali è stato dato un canale preferenziale; questo ha fatto sì che, in Italia, tali farmaci per la gestione della ‘semplice’ obesità siano stati meno disponibili che in altri paesi.

All’orizzonte stanno però per arrivare nuovi farmaci. “A partire dalla primavera del prossimo anno dovrebbero essere disponibili diverse opzioni e, di fatto, una maggiore accessibilità. Questi farmaci sono efficaci ma, come tutti, richiedono un approccio integrato e clinico, perché una volta interrotti ovviamente possono perdere di efficacia e il paziente può tornare ad avere lo stesso problema. Il farmaco è dunque un grandissimo ausilio, è davvero rivoluzionario nel meccanismo d’azione, ma da solo non cura completamente l’obesità. Sono farmaci che consideriamo sintomatici. Nel momento in cui li sospendiamo il paziente può tornare a ingrassare nuovamente. In molti casi l’obesità può dipendere da disfunzione endocrine, che devono essere diagnostica e curate. In alcuni casi da malattie risolvibili, come quelle del surrene o della tiroide o del metabolismo. Prima d’iniziare qualsiasi farmaco si deve fare una diagnosi e poi si deve seguire un percorso assistito. Il fai da te non ripaga”. Gli effetti collaterali non mancano, variano da fastidi comuni come la nausea, i dolori di stomaco, la diarrea, fino al rischio molto raro, e non ancora completamente chiarito, di effetti collaterali gravi come la pancreatite o lo sviluppo di tumori tiroidei. Non sono dunque farmaci da banco e non possono essere utilizzati alla leggera, al di fuori del controllo medico, perché sono farmaci che, pur essendo estremamente efficaci, richiedono una diagnosi, un’indicazione, una strategia medica che include più linee d’intervento, e anche una attenta sorveglianza degli effetti collaterali

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