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“Pancreas artificiale” per il diabete tipo 1

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“Pancreas artificiale” per il diabete tipo 1

Società Italiana di Diabetologia DIABETOLOGIA REDAZIONE

Il dispositivo eroga autonomamente l’insulina necessaria. Il pancreas artificiale si candida a cambiare la vita delle persone con diabete di tipo 1 e rappresenta il varco di ingresso in una nuova era di trattamento. Un migliore controllo dei livelli glicemici non ha solo un effetto sulla qualità di vita ma anche sui costi associati, calcolati in un 10% della spesa sanitaria globale”. Così in una nota la Società Italiana di Diabetologia.  Il cosiddetto ‘pancreas artificiale’ è un dispositivo per la gestione del diabete e la somministrazione dell’insulina. È composto da un sensore che monitora in maniera costante il glucosio, collegato ad una pompa ad insulina indossabile che eroga l’ormone. Il sistema usa un algoritmo per determinare la quantità di insulina che deve essere somministrata in maniera automatica al fine di garantire un livello stabile di glucosio, al contrario dei dispositivi che erogano insulina in maniera continuativa le cui modifiche sono affidate al paziente stesso.

 Questi sistemi liberano le persone con diabete di tipo 1 dalla routine della puntura del dito, dalle iniezioni di insulina sull’addome e dal peso della gestione del diabete, spiega la Sid. Si attende, però, il via libera per le persone con diabete di tipo 2 con diabete non controllato in terapia insulinica. Nei mesi scorsi, la Gran Bretagna ha avviato un programma per una fornitura di dispositivi alle persone con diabete 1 non controllato o a rischio di ipoglicemia. Saranno selezionati, in particolare, bambini, giovani, donne incinte o che stanno pianificando una gravidanza.     “In Italia le persone con diabete di tipo 1 sono 300 mila”, sottolinea la Società Italiana di Diabetologia. “Con l’utilizzo di questo tipo di dispositivi, “per loro la gestione della patologia diventerebbe più semplice e sicura in quanto repentine oscillazioni del glucosio (in eccesso o in difetto) possono risultare fatali”.

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