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DIRITTI SENZA BARRIERE, Bologna: Giovedì 18 gennaio 2024 ore 9,00-12,00 SIT-IN contro la spersonalizzazione dei Servizi per la Salute Mentale

Giovedì 18 gennaio 2024, ore 9,00-12,00
SIT-IN contro la spersonalizzazione dei Servizi per la Salute Mentale presso il Centro di Salute Mentale
Casa della Salute Borgo Panigale, Via Ercole Nani n. 10

“LA VOCE DEI MALATI INDIFESI”

DIRITTI SENZA BARRIERE

LA VOCE DEI MALATI INDIFESI

Associazione di volontariato ODV – Bologna
Registro provinciale del volontariato P.G. 109724/01
C.F. 91211470371- ceti. 340 4856948
e-mail: dirsenbar@yahoo.it

Bologna – Giovedì 18 gennaio 2024, dalle ore 9,00 alle ore 12,00
SIT-IN di protesta contro la spersonalizzazione dei Servizi per la Salute Mentale presso il Centro di Salute Mentale
Casa della Salute Borgo Panigale, Via Ercole Nani n. 10

L’Associazione Diritti Senza Barriere denuncia la grave situazione di una donna con disabilità
psichica, istituzionalizzata ed in carico presso i Servizi per la Salute Mentale.
La psichiatra che la segue ormai da quattro anni basa le sue valutazioni sui soli dati clinici,
senza conoscere e prestare attenzione alla persona, alla sua biografia, i suoi vissuti e le sue
risorse. Prova ne sia la mancanza di un progetto riabilitativo individualizzato che tenga conto
delle sue caratteristiche personali, dei suoi bisogni e desideri, che preveda un suo coinvolgimento
nella definizione del proprio percorso di vita, e che individui obiettivi da perseguire.
Nonostante le molteplici segnalazioni di inefficienza e trascuratezza dello stato psicologico e
fisico

  • della donna avanzate da sua sorella, ed unica parente superstite, l’unica risposta dei Servizi
    per la Salute Mentale sono gli psicofarmaci.
    Anche il tutore della donna mostra di non conoscerla, svolge il suo ruolo in modo burocratico,
    limitandosi a sottoscrivere le proposte della psichiatra.
    L’unica familiare che conosce e segue la propria congiunta da una vita, non è coinvolta, è tenuta
    all’oscuro della situazione clinica della paziente. La sua presenza è vissuta come un disturbo,
    sebbene la sua conoscenza esperienziale sarebbe molto utile a promuovere la salute della donna, e
    ad umanizzare il Servizio.

In ragione di quanto esposto, con urgenza

CHIEDIAMO

1- Che la familiare sia resa partecipe della situazione clinica della propria congiunta.

  • 2- Che per la donna con disabilità psichica venga predisposto un progetto personalizzato
    riabilitativo che tenga conto dei suoi sintomi, di come affrontare le “voci” che ode, dei suoi
    bisogni, delle sue necessità, delle sue risorse. Un progetto in cui siano indicati degli obiettivi
    da perseguire a breve e medio termine, che sia sottoposto a verifiche periodiche, verbalizzate e
    sottoscritte dai partecipanti.
    3- Che I’ équipe multidisciplinare che segue il caso organizzi degli incontri periodici che
    coinvolgano la stessa donna con disabilità psichica e la sua familiare, affinché le decisioni
    sanitarie e sugli altri aspetti della sua vita, essendo frutto di una scelta condivisa, migliorino
    l’organizzazione dei Servizi e lo stato di salute complessivo della donna.

Bologna, 18 gennaio 2024 – stampato in proprio

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