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Covid endemizzato: incidenza di 7 casi/100 mila abitanti

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Covid endemizzato: incidenza di 7 casi/100 mila abitanti

Iss e Ministero della Salute, INFETTIVOLOGIA REDAZIONE

Multe sospese a chi non è vaccinato, l’Europa certifica il flop della campagna vaccinale in Italia

Sono tutti in calo gli indicatori Covid rilevati dal Monitoraggio settimanale a cura dell’Iss. Il numero dei contagi cala di un nuovo 30% rispetto a sette giorni fa, con 3.858 casi “ufficiali” rilevati in una settimana. In discesa anche le ospedalizzazioni, con il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di medicina che dal 4,3 scende al 3,5% mentre quello delle terapie intensive, già ai minimi termini, dall’1,4 passa all’1,2%. L’Rt, l’indice di trasmissibilità, è in leggera discesa da 0,60 a 0,57, sempre più distante dal livello epidemico di uno. L’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila a abitanti più alta si regista in Veneto, con 13 contagi, la più bassa in Sicilia con appena un caso. La percentuale di reinfezioni è del 44%. Nuovi casi Covid ancora in calo, dunque, di oltre il 30% con un’incidenza che scende a 7 casi per 100 mila abitanti e segnala praticamente la fine dell’ondata che a fine 2023 ha avvolto il paese.  Sono stati 115 i deceduti negli ultimi sette giorni con una variazione di -43,3% rispetto alla settimana precedente (n: 203). Sono invece 151.116 i tamponi che sono stati effettuati con una variazione di -5,7% rispetto alla settimana precedente (n: 160.219). Il tasso di positività è del 2,6% con una variazione di -1,0% rispetto alla settimana precedente (3,6%). Al 31/01/2024 l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,5% (2.169 ricoverati), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (4,3% al 24/01/2024). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,2% (106 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,4% al 24/01/2024). È quanto emerge dal monitoraggio di Iss e Ministero della Salute.

Gli ultimi mesi hanno definitivamente messo in evidenza ormai in maniera inequivocabile che siamo di fronte alla endemizzazione del SARS-CoV-2.
La variante JN.1 di SarS-Cov-2 continua ad essere predominante, raggiungendo una prevalenza pari al 77%, in base ai dati dell’indagine condotta sui campioni notificati dal 15 al 21 gennaio rispetto al 38.1% della precedente flash survey condotta dall’11 al 17 dicembre. “In base alle evidenze attualmente disponibili, JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto agli altri lignaggi co-circolanti. Ricoveri Covid ancora in discesa del 35% nell’ultima settimana. La rilevazione della rete sentinella della Fiaso disegna una curva dei ricoveri ormai in picchiata nelle ultime sei settimane. Questa volta il dato più evidente è il -43% che arriva dai ricoverati “Per Covid”, ovvero coloro che occupano posti letto nelle malattie infettive o nelle medicine con sindromi respiratorie e polmonari da riferire all’infezione da SARS COV-2. Per i ricoveri “Con Covid”, ovvero coloro che sono in ospedale per altre cause ma sono risultati positivi al coronavirus, la percentuale di riduzione è stata del 29% e rappresentano il 63% dei pazienti Covid negli ospedali. L’età media è di 78 anni e nel 92% dei casi si tratta di soggetti che presentano anche altre patologie. In calo del 25% anche i ricoveri Covid nelle terapie intensive, con un 55% in meno dei pazienti “Per Covid” in rianimazione. Si tratta in termini assoluti di poche unità per ospedale e qui il profilo è quello di soggetti con età media di 68 anni e altre patologie. Dopo il crollo registrato la scorsa settimana (-75%) resta stabile e di poche unità il dato che arriva dagli ospedali pediatrici e dai reparti di pediatria degli ospedali sentinella monitorati dalla Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere. Non ci sono bambini in terapia intensiva e ricoveri sono esclusivamente nella fascia di età tra 0-4 anni “Per Covid”. “Il trend in discesa si mantiene, il Covid in questo momento è abbastanza irrilevante tra i patogeni respiratori che circolano nella popolazione. Resta prevalente l’influenza ma anche qui gli indicatori sono in discesa e si sta allentando anche la morsa sugli ospedali. Nel frattempo con un emendamento al decreto milleproproghe la maggioranza ha deciso l’ennesimo rinvio fino alla fine dell’anno della multa da 100 euro, dovuta da circa 1,4 milioni di no vax che non avevano adempiuto all’obbligo vaccinale durante la fase acuta della pandemia. In realtà i refrattari al vaccino sono 2 milioni ma 600mila si erano a suo tempo giustificati con la sopraggiunta infezione da Covid. La cartella di riscossione della multa era stata però fino a questo momento recapitata a 700mila persone. Resta sempre da sciogliere il nodo delle poche migliaia di no vax che avevano già versato i 100 euro prima della sospensione e che chiedono la restituzione di quanto pagato.

Intanto l’Ecdc europeo certifica il flop della nostra campagna vaccinale a confronto con gli altri Paesi europei. Il 26 gennaio 2024 l’European Centre for Disease Prevention and Control) ha pubblicato un report per valutare la copertura vaccinale anti-Covid degli over 60 nei paesi europei. Il periodo considerato è compreso tra il 1° settembre 2023 e il 15 gennaio 2024. 6 Paesi su 30 non hanno fornito i dati all’ECDC: Austria, Croazia, Germania, Italia, Lettonia e Svezia. “Considerato che, inspiegabilmente, il nostro Paese non ha trasmesso i dati richiesti abbiamo realizzato un’analisi indipendente utilizzando i dati nazionali ufficiali sulle coperture per valutare il posizionamento dell’Italia rispetto ai paesi europei inclusi nel report dell’Ecdc, oltre che per effettuare un confronto tra le Regioni italiane”.

I dati relativi all’Italia sono stati estratti dalla dashboard del Ministero della Salute che riporta le somministrazioni relative alla campagna vaccinale 2023-2024 effettuate a partire dal 26 settembre 2023, dopo l’introduzione dei nuovi vaccini adattati a Omicron XBB.1.5. L’ultimo aggiornamento della platea di riferimento è del 17 febbraio 2023. Ebbene, nella fascia 60-69 anni, con una copertura nazionale del 5,7%, l’Italia si colloca al 14° posto, ossia 13 paesi hanno raggiunto coperture superiori a alle nostre: dal 6,6% della Repubblica Ceca al 43,5% della Danimarca. 11 paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori a quelle italiane: dal 5,4% di Cipro allo 0% della Romania. Nella fascia 70-79 anni, con una copertura nazionale dell’11%, l’Italia è 15a. 14 paesi hanno raggiunto coperture superiori a quelle dell’Italia: dal 13% del Lussemburgo all’80,4% della Danimarca. 10 paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori alle nostre: dal 6,9% del Liechtenstein allo 0% della Romania. Negli over 80, con una copertura nazionale del 14,4%, l’Italia si posiziona invece 14a. 13 paesi hanno raggiunto coperture superiori alle nostre: dal 15,8% della Repubblica Ceca all’88,2% della Danimarca. 11 paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori alle nostre: dal 13,5% dell’Estonia allo 0,01% della Romania. Nella popolazione tra 60 e 69 anni a fronte di una copertura nazionale del 5,7%, 10 Regioni si collocano sopra la media nazionale: dal 5,9% del Piemonte all’11% della Toscana. Undici Regioni si trovano sotto la media: dal 5,6% dell’Umbria allo 0,9% della Sicilia. Nella fascia tra 70 e 79 anni a fronte di una copertura nazionale dell’11%, 9 Regioni si collocano sopra la media nazionale: dall’11,5 dell’Umbria al 21,4% della Toscana. 12 Regioni si trovano sotto la media: dal 10,6% del Veneto all’1,8% della Sicilia. Tra gli over 80 infine, a fronte di una copertura nazionale del 14,4%, 9 Regioni si collocano sopra la media nazionale: dal 14,6% dell’Umbria al 26,3% della Toscana. 12 Regioni si trovano sotto la media: dal 14% di Veneto e Lazio, all’1,9% della Sicilia.

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