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Le nuove date 2024 per i test alla facoltà di Medicina. In futuro libero accesso e obbligo di superare alcuni esami

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Le nuove date 2024 per i test alla facoltà di Medicina. In futuro libero accesso e obbligo di superare alcuni esami

Ministero dell’Università e della Ricerca, PROFESSIONE REDAZIONE DOTTNET | 16/02/2024

Previsti 60 quiz in 100 minuti per tutta la prova anziché i consueti 50. Più spazio a biologia, chimica e logica mentre diminuiscono le domande di cultura generale

 Il percorso per accederealle facoltà di Medicina in Italia subisce un’importante trasformazione nel 2024, segnando una svolta significativa rispetto agli anni precedenti. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha fissato le date dei nuovi test di ammissione per il 28 maggio e il 30 luglio, introducendo modifiche sostanziali alla struttura della prova. Dopo l’esperimento del Tolc dello scorso anno, il 2024 vede il ritorno al format del “Concorsone”, una prova unica in contemporanea per tutti i candidati. Questa decisione offre agli studenti una doppia opportunità di affrontare il test, concedendo una seconda chance a fine luglio a coloro che desiderano migliorare il proprio punteggio o che non abbiano potuto partecipare alla prima sessione.

La struttura del test subisce un’evoluzione: Previsti 60 quiz in 100 minuti per tutta la prova anziché i consueti 50. Più spazio a biologia, chimica e logica mentre diminuiscono le domande di cultura generale, fisica e matematica. Le domande saranno 5 di logica, 23 di biologia, 15 di chimica, 13 di fisica e matematica, 4 su conoscenze acquisite. Le prove saranno cartacee con database pubblico, disponibili 20 giorni prima di ciascuna data. Per agevolare la preparazione degli aspiranti medici, il CISIA metterà a disposizione una banca dati pubblica contenente 3500 domande per ciascuna area tematica. Questo prezioso strumento didattico sarà accessibile su una piattaforma dedicata 20 giorni prima di ogni sessione d’esame, rispettivamente l’8 maggio e il 10 luglio.

L’esito dei test, atteso per fine agosto, determinerà la formazione della graduatoria per l’assegnazione dei posti disponibili nelle diverse università italiane. Questo nuovo sistema di selezione mira a garantire un’equa opportunità di accesso ai corsi di laurea in Medicina, valorizzando le competenze e le conoscenze dei candidati.

Come si ricorda nel 2023, l’esame si è tenuto in due sessioni separate, secondo la modalità TOLC. Il TOLC MED è stato immediatamente al centro di controversie, in particolare riguardo all’equalizzazione dei punteggi e alla presunta diffusione anticipata delle domande. Queste controversie si sono intensificate fino a diventare oggetto di ricorsi legali, e il 17 gennaio il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha dichiarato non legittimi sia il bando che la graduatoria, bloccando di conseguenza le ammissioni successive e precludendo agli iscritti che non si erano ancora immatricolati la possibilità di farlo. Di conseguenza, anche gli studenti che avevano partecipato ai test durante il loro penultimo anno scolastico dovranno ripetere il test medicina nel 2024 e non potranno usare i punteggi dell’anno scorso per concorrere alla graduatoria di quest’anno.  Le date delle università private sono invece gestite autonomamente dalle rispettive università e si snodano lungo tutto l’anno.

Intanto la commissione Cultura al Senato sta studiando disegni di legge che modificano radicalmente i meccanismi di accesso ai corsi di laurea in Medicina. Secondo indiscrezioni ci sarà una sorta di periodo- ‘filtro’ che regolerà l’ingresso. Cioè gli studenti potranno accedere liberamente ai corsi e solo dopo il superamento di un determinato numero di esami caratterizzanti si potrà stabilire la possibilità di iscrizione o meno alla facoltà. Ma vediamo qualche dettaglio della riforma che prevede l’apertura sostenibile dell’accesso, aumentando gradualmente il numero di iscritti, in continuità con quanto fatto negli ultimi anni. Quanto al mantenimento di un accesso programmato, questa di fatto è un’esigenza sottolineata dalla quasi totalità degli stakeholder auditi in commissione, anche per i costi di adeguamento delle strutture che così arriverebbero a 2 miliardi. I crediti raggiunti durante il periodo ‘filtro’ potranno essere valorizzati in eventuali altri corsi, diversi da Medicina, scelti successivamente da quegli studenti che non riusciranno a superare la selezione. Per questo viene considerato “improprio” definire il periodo filtro come ‘modello francese’, considerato troppo lungo e inefficiente. Secondo i tecnici, questa riforma porrà gli studenti nelle stesse condizioni di partenza.

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