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I TRATTORI E LA NOSTRA TERRA: ingiusta la richiesta di cancellare la riduzione del 50% di pesticidi

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I TRATTORI E LA NOSTRA TERRA

di Beppe Manni, Gazzetta del 22.2.24

Le proteste degli agricoltori sui trattori sono giuste: ridurre il divario tra i prezzi alla produzione e alla vendita. Ma non sono giuste la richiesta di cancellare le normative europee della riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030, il mantenimento del 4% dei suoli a riposo e la richiesta di lavorare i terreni incolti o messi a riposo.

È intollerabile che venga considerata una vittoria della Presidente del Consiglio la marcia indietro dell’Europa. Per aumentare la produzione, i suoli saranno impoveriti, le falde acquifere inquinate, la biodiversità ridotta, la salute danneggiata.

Il mondo animale e vegetale ha bisogno di ambienti naturali. Pavese scriveva che in “ogni posto ci vorrebbero pezzi di terra lasciati incolti per la vita selvatica” (La luna e i falò).

Gli agricoltori sono i primi custodi della terra: devono avere a cuore le tante specie animali e vegetali che hanno bisogno dei loro ‘habitat’ per sopravvivere. Pensiamo alle api che per produrre il miele, in primavera impollinano i frutteti. Gli uccelli, mangiano insetti, ne controllano la popolazione.

Se nei campi avremo più prodotti chimici, ci sarà un ulteriore assalto alle specie utili. Ogni anno ne scompaiono molte in modo irreversibile, impoverendo sempre di più il patrimonio biologico del nostro pianeta. Gli scienziati ci dicono che una volta estinte, sono perse per sempre; già ora i nostri nipoti non vedono più in città animali che abbiamo visto noi: lucciole, api, libellule, ragani d’acqua, passerotti, lucertole, rane…

Carlo Ferrari in ‘Flora protetta’ scrive: “La perpetuazione del mondo vivente è basata su un’incessante creazione di variabilità che si manifesta come diversità. È la diversità che ha fatto il successo della vita, ne ha guidato la progressiva espansione e potrà ancora garantirne il futuro”.

Nella primavera che seguì l’esplosione dell’atomica i ciliegi fiorirono a Hiroshima e Nagasaki. Questo fu possibile perché alcune piante sopravvissero, dato che non tutti i ciliegi erano identici.

Gli agricoltori se faranno scelte giuste potranno essere gli angeli protettori della terra e custodire i ‘genomi’ promossi dall’ambiente nell’incessante cambiamento che è la sostanza della vita. Regaleranno un futuro migliore a noi umani e a tutte le altre specie viventi.

Stiamo cancellando in parte gli impegni del 2019 New Geen Deal, il Nuovo Patto Verde europeo, per la neutralità climatica entro il 2050.

A Modena una scelta virtuosa dell’amministrazione ha strappato al cemento ‘La Piantata’ in via Marconi e ‘Il Bosco’ in via Lazio: oasi naturali per insetti, piante ed erbe…naturali.

Queste riflessioni sono il frutto dei suggerimenti del naturalista Umberto Lodesani.

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