Da tempo immemore si sa che i comparti maggiormente a rischio sono quello edile e quello agricolo, le ragioni sono molteplici:
– carenza di sorveglianza,
– carenza di sicurezza,
– carenza di D.P.I.,
– sottovalutazione del rischio,
– assenza di formazione,
– lavoro precario, lavoro sommerso, anche in nero e sottopagato,
– misure di prevenzione spesso inesistenti o solo sulla carta.
INDI LE INCOGNITE:
– in entrambi i comparti, anche per condizioni diverse, perdono la vita o vittime di gravi infortuni sono persone anziane <che non ci dovrebbero stare>;
INIZIATIVE:
– indagate tali cause, sarebbe opportuno venisse lanciata UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE E DI DISSUASIONE ONDE EVITARE LE PRATICHE DESCRITTE, pratiche spesso note che andrebbero messe <sotto la lente di ingrandimento> per essere definitivamente debellate,
– INTENSIFICARE LA SORVEGLIANZA E I CONTROLLI A LIVELLO PROVINCIALE (come si è detto),
– Adozione di procedure cogenti per l’inizio lavori nei cantieri edili sopralluogo in loco) e blocco dell’attività per riscontrate irregolarità,
– Casse Edili coinvolte nel senso reale del termine,
– Adozione normativa per riconoscimento lavoro usurante, con benefici di uscita anticipata,
– debellare e prevenire i casi limite.
Corrado Seletti, Perilfuturodellenostrevalli