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Le malattie mentali colpiscono oltre 1/2 della popolazione italiana

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Le malattie mentali colpiscono oltre 1/2 della popolazione italiana

Le malattie neurologiche e le malattie mentali colpiscono ad oggi oltre la metà della popolazione italiana. A livello globale, le malattie del cervello rappresentano la principale causa di disabilità e la seconda causa di mortalità, con un carico destinato ad aumentare con la crescita e l’invecchiamento della popolazione. Tali patologie comportano già oggi un peso significativo sui sistemi sanitari e tutte le stime attestano che, senza gli opportuni interventi, la situazione sia destinata a peggiorare nei prossimi anni. Ciononostante, il Cervello rimane orfano quasi universale di strategie per promuoverne e conservarne la salute.

Ma cosa si intende per Salute del Cervello? Secondo le indicazioni del Piano Globale di Azione dell’OMS recepite dalla SIN, la Salute del Cervello è quella condizione in cui “ogni individuo può realizzare le proprie capacità e può ottimizzare il proprio funzionamento cognitivo, emotivo, psicologico e comportamentale per affrontare le situazioni della vita”, nella convinzione che un approccio complessivo a tutti questi aspetti possa migliorare il benessere mentale e fisico del singolo e ridurre l’impatto e il peso delle malattie del cervello sui malati e i caregivers, sul sistema sanitario e sul contesto sociale ed economico.

Il Cervello viene considerato come un unico sistema complesso in relazione con l’ambiente fisico e sociale, dove le due componenti operano insieme e si influenzano reciprocamente. Salute del cervello non vuole dire quindi assenza di malattia, ma implica avere stili di vita sani, fare attività fisica, avere una alimentazione sana, astenersi da alcol e fumo, evitare o controllare lo stress, prevenire problemi di salute, restare attivi da un punto di vista cognitivo, avere relazioni sociali. E questo si applica a qualunque persona, con o senza patologia.

La distinzione tra “salute mentale” e “salute del cervello”, così come tra malattie neurologiche e malattie psichiatriche, in realtà scientificamente non regge per le molteplici sovrapposizioni sia neuroscientifiche che nella pratica clinica che nell’area dei sostegni socioeconomici necessari a tutti i pazienti”.

Perché One Brain, One Health? ONE BRAIN esprime il concetto che occorre ricomporre la frammentazione delle diverse malattie del cervello, neurologiche e mentali, e che ogni persona, con il suo cervello e la sua mente è fortemente connessa con i cervelli e le menti della comunità. La salute del cervello, dunque, equivale alla salute della comunità. ONE HEALTH si basa sul riconoscimento che la salute del cervello e la salute delle persone, la salute degli animali e la salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e, quindi, sostiene l’esistenza di un’unica salute, dove nessuna componente predomina sulle altre e tutte sono strettamente collegate e interdipendenti.

LE MALATTIE DEL CERVELLO: I NUMERI

Tra il 1990 e il 2021, i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con nove milioni di decessi all’anno.  Lo stroke, le demenze, le cefalee, l’epilessia, le oltre 1.400 malattie genetiche e rare affliggono, infatti, milioni di persone e hanno una particolare rilevanza in Italia dove, con l’invecchiamento della popolazione, assistiamo a un aumento delle malattie neurologiche e mentali correlate all’età.

Nel nostro Paese, oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno e sono oltre 1.200.000 le persone affette da demenza, di cui 720.000 da malattia di Alzheimer; 800.000 sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’Ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180.000 nuovi casi, e 400.000 coloro che sono colpiti da Malattia di Parkinson. Per quanto riguarda la Salute Mentale, sono state poco meno di un milione le persone con disturbi mentali assistite dai servizi specialistici nel corso del 2020, con una crescente percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni.

Secondo diversi studi epidemiologici, in realtà un italiano su cinque soffre di almeno un disturbo psichico, in particolare ansia e depressione, un dato di prevalenza che supera quello della media europea. Di fatto poi, il Covid-19 ha fatto da amplificatore delle problematiche legate alla salute del cervello, con un aumento stimato del 25% della prevalenza di depressione e ansia nel primo anno della pandemia, in particolare nelle fasce dei giovani (si calcola che almeno la metà dei disturbi mentali esordisca prima dei 15 anni e l’80% di essi si manifesti prima dei 18 anni).

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