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Bonhoeffer Dietrich: esemplare testimonianza di dignità e fede (1906-1945)

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Bonhoeffer Dietrich: esemplare testimonianza di dignità e fede (1906-1945)

di Umberto Regina, Viandanti

Nato nel 1906 da famiglia numerosa (settimo di otto figli), altolocata e bene inserita nella cultura anche teologica dell’epoca (A. v. Harnack era spesso loro ospite), Dietrich Bonhoeffer fu teologo, pastore luterano, libero docente presso l’Università di Berlino fino al 1936. A Finkenwalde divenne guida del seminario clandestino della «Chiesa confessante» (che si era scissa nel 1931 dai pastori «cristiano-tedeschi», docili alle direttive antisemite secondo le quali l’AT doveva venire «tedeschizzato», depurato cioè dall’elemento ebraico; il seminario venne chiuso dalla Gestapo nel 1937). Fino al momento dell’arresto (nel marzo 1943, due mesi dopo il fidanzamento con Maria von Wedemeyer) ebbe il permesso di soggiornare per impegni pastorali, ma mosso anche dall’interesse ecumenico, in Inghilterra, Danimarca, Svezia, ma anche negli USA dove si rese conto di quanto gridasse vendetta la segregazione razziale. Dopo qualche mese volle rientrare in Germania, quando già incombeva la guerra, nonostante gli amici volessero trattenerlo con l’offerta di un impiego ecclesiale; fu una scelta fatale, della quale in seguito mai si pentì. Visitò Roma, il Vaticano, Venezia. Spesso si recò in Svizzera, dove l’amico K. Barth, a Basilea, cercò di aiutarlo nel proteggere gli ebrei in fuga da Hitler. Già allo scoppio della guerra egli si trovava inserito nel controspionaggio tedesco, mentre contemporaneamente era entrato nel complotto mirante all’uccisione di Hitler. Fu arrestato con l’accusa di alto tradimento, poi mutata in «demoralizzazione delle truppe». Fino al luglio 1944 fu sottoposto ad interrogatori nel carcere di Tegel, dal quale tuttavia poterono partire ed essere ricevute molte delle sue lettere, pubblicate poi in Resistenza e resa. Ciò divenne impossibile con il suo trasferimento nel carcere di Prinz-Albert-Strasse. Fu condannato a morte in base alla scoperta di documenti che definitivamente lo compromettevano con il fallito attentato a Hitler del 20 luglio 1944. Fu giustiziato mediante impiccagione nel campo di concentramento di Flossenbϋrg il 9 aprile del 1945. Morì dando esemplare testimonianza di dignità e di fede

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