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La produzione di farmaci naturali antiossidanti e antitumorali

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di Luigi Campanella, professore emerito nell’Università La Sapienza di Roma

I prodotti naturali presenti nelle piante medicinali rappresentano un.importante fonte di nuovi farmaci in quanto contengono.migliaia di ingredienti attivi con.nuove strutture e caratteristiche uniche.Sebbene un gran numero di prodotti naturali attivi siano isolati dalle piante medicinali le.basi farmacodinamiche di alcuni di essi sono ancora non.definite ed il.meccanismo di correlazione struttura/attivitá non completamente chiaro,il che ha limitato lo sviluppo di.nuovi farmaci naturali.Una recente rassegna ha però dimostrato con  il censimento delle ricerche di settore che  malgrado quanto detto i risultati recenti sono numerosi.

I fitati,composti organofosforici prodotti dalle piante sono stati applicati alla produzione di farmaci antiossidanti,antitumorali,capaci di contrastare la calcificazione patologica nel sangue venoso e negli organi però con effetti secondari negativi dovuti alla loro capacità di ridurre l’assorbimento di.minerali,importante per mantenere l’impostazione del corpo umano

I derivati dalla chinossalina hanno dimostrato di essere efficaci agenti ipoglicemici,risultando più attivi dei composti del piombo e comparabili al composto di controllo,il pioglitazone

Gli antiossidanti naturali sono probabilmente la classe più numerosa di farmaci naturali sia per interventi diretti a contrastare il danno cellulare quando prodotto sia come integratori per una dieta antiossidante. La rutaecarpina, un alcaloide naturale pentaciclico isolato da erbe cinesi, ha dimostrato attraverso meccanismi diversi di esercitare azioni farmacologiche positive rispetto a patologie diverse;oggi con i suoi derivati si cerca una più diretta finalizzazione e specificità. Dalle foglie di origano è stato estratto una miscela di polifenoli a forte attivitá antiepilettica di cui probabilmente responsabilizzare nella miscela quercetina,acido caffeico  ed i loro.metaboliti. Ls nanosospensione dell’estratto è risultata anti batterica, antiossidante,antidiabetica,citotossica.È stata studiata l’identificazione online dei costituenti della radice di Poligono Moltiflori. L’analisi cromatografica ha evidenziato ben 152 composti,di cui 50 antrachinoni,21 flavonoidi,7 naftaline.Dal fungo endofitico Bipolari del kiwi sono stati isolati,dotati di attività antibatteriche,3 sesquiterpenoidi.

Il ritorno ai farmaci naturali storicamente ci collega agli anni 70 quando dopo il boom farmaceutico venne monitorata una crescente concentrazione di farmaci nell’ambiente dovuta ad un abuso  da parte dei cittadini,ad una sovrapproduzione industriale,ad una inadeguatezza tecnica dei depuratori. Il ramo fitoterapico, basato su principi attivi di piante medicinali in grado di originare un’attività farmacologica nell’organismo è complementare a quello della scienza medica tradizionale che trova le proprie radici nei farmaci chimici (detti anche di sintesi).Si parla a tutti gli effetti di medicinali e sono ufficialmente approvati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che ne verifica sicurezza ed efficacia

Questi rimedi naturali sono indicati nelle terapie a lungo termine come arteriosclerosi, osteoporosi e obesità, grazie alla quasi assenza di rischi ed effetti secondari. Negli ultimi anni si è verificato un grande interesse per questo tipo di medicina per evitare proprio gli effetti collaterali della medicina moderna, ma sebbene con meno rischi, è sempre consigliabile consultare un medico prima di affrontare una terapia a lungo termine: le sinergie tra farmaci ed erbe portano comunque a qualche rischio.

La fitoterapia va considerata  come  un rimedio per alleggerire i disturbi o un integratore alimentare per mantenere la salute di spirito e corpo. Quando si utilizza un integratore alimentare o trattamenti fitoterapici, si consiglia di non superare le dosi giornaliere consigliate. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata ed un sano stile di vita. Storicamente va ricordato, come accennato più sopra, che questo avvicinamento alla farmacologia naturale era già stato osservato negli anni 70 quando come risultati del boom .farmacologico furono monitorate crescenti concentrazioni di farmaci nell’ambiente delle quali furono responsabilizzate inadeguate capacità depurative degli impianti, eccessi produttivi, abusi dell’utenza. Fu proprio la chimica a lanciare l’allarme con metodi sempre più sensibili e selettivi di monitoraggio dei farmaci.

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